Un ammiraglio alla guida della Difesa. Giampaolo Di Paola, 67 anni, campano di Torre annunziata ed attuale presidente del Comitato militare della Nato, è il nuovo ministro della Difesa: l'ultima volta che un militare ha ricoperto questo incarico è stato 16 anni fa, quando il generale Domenico Corcione entrò a far parte del governo Dini, dal gennaio '95 al maggio 1996.
Di Paola indossa l'uniforme da circa 48 anni. Entrato all'Accademia navale nel 1963, è stato nominato guardiamarina nel 1966. Quindi una serie di promozioni, fino a quella di ammiraglio di Squadra, il primo gennaio 1999. E' un sommergibilista. Dopo la specializzazione presso la Scuola sommergibili, infatti, dal 1968 al 1974 ha prestato servizio con vari incarichi a bordo dei sommergibili convenzionali 'Gazzana' e 'Piomata'. Ha poi comandato il 'Cappellini' e il 'Sauro' e, nel 1984-'85, anche la fregata 'Grecale'. Dopo la promozione a capitano di vascello ha comandato la portaerei Garibaldi, negli anni 1989-'90.
Si tratta di un ufficiale dalla vasta esperienza internazionale. Nel 1981 Di Paola ha frequentato il Nato Defence College a Roma; dall' '81 all' '84 ha prestato servizio a 'Saclant' (a Norfolk, in Virginia), nel settore della pianificazione di lungo termine, come ufficiale 'Asw' (guerra antisommergibile) e addetto al programma di guerra subacquea. Nell'ambito dello Stato maggiore della Marina ha assunto diversi incarichi di rilievo, tra cui quello di capo del 3/o Reparto piani e operazioni (1992/94). Dal '94 al 1998 e' passato allo Stato maggiore della Difesa, come 'capo del Reparto politica militare. Il 30 novembre 1998 e' stato nominato capo di gabinetto del ministro della Difesa, all'epoca Carlo Scognamiglio. Un incarico che ha mantenuto anche con il ministro Sergio Mattarella. Dal 26 marzo 2001 al 9 marzo 2004
Di Paola è stato Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, e su quella poltrona è rimasto fino al 10 marzo 2004, quando è stato nominato capo di Stato Maggiore della Difesa. In questa veste ha coordinato la pianificazione di tutte le più recenti missioni internazionali dell'Italia, dall'Iraq all'Afghanistan. Ed è proprio la capacità dimostrata nel gestire queste delicate operazioni 'fuori area' - con senso pratico, ma anche la necessaria diplomazia - che gli è valsa quel consenso senza cui il 26 giugno 2008 non sarebbe stato nominato presidente del Comitato militare dell'Alleanza atlantica, posto ambito da diversi altri Paesi. L'incarico dell'ammiraglio sarebbe scaduto a fine giugno 2012, ma dovrà anticipare il rientro
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