30 giu 2011

Il giochino...e il fib







oggi ho concluso il giochino su Investire oggi. Per completare il mio breve studio su un pacchetto di 10 titoli. Perché? perché se parto con il giochino su Long Saipem e Short Unipol, con tutto quello che é successo fino ad oggi..beh becco proprio un titolo molto buono che si conferma tale e un assicurativo che appena possibile, affonda. L'esempio é allegato. Su IW le posizioni sono entrambe long nel simulatore, ma spero abbiate copito.



Poi avevo fatto finta di prendere 2 titoli a caso: long Autogrill e short A2a, 2 dei 10 titoli del portafoglio simulato, e qui ho proprio preso il raffronto peggiore, fallimento. Ecco perché diversificando, il risultato virtuale é stato positivo e avendo preso solo 2 bancari su 5, nonostante tutto, gli short hanno reso alla grande con un lordo di 900 contro 100 circa di perdita long con circa 10.000 virtuali investiti e qualche piccola aggiunta per un salvataggio su Lottomatica.



Nel reale ho cercato, con qualche errore, di replicare il 3 vs 3 e qualche incremento e le cose comunque vanno bene. L'indice fa un pò quel che pare a lui e si riesce ad evitare perdite e sofferenze. Da domani resetto nuovamente il portafoglio personale rimediando a titoli non di mio gradimento e riparto.



allego un grafico con resistenza solita le medie per questa ripartenza. Sempre la stessa logica, per ora é un rimbalzo e poi si vedrà, senza previsioni. Ciao!



PS: nel frattempo il game su Finanzaonline prosegue alla grandissima e mi sto divertendo un sacco.

FTSE MIB

Mi viene difficile riuscire a districarmi dalla palude e capire cosa vogliono fare.
E' solo una scommessa. Se passa i 20020 potrebbe continuare la corsa sino a 20800. Ma questa è pura teoria, avvalorata da un amico che studia le fan di Gann e posiziona il primo traguardo allo stesso livello.

28 giu 2011

Un po' per me ed un po' per Te

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

26 giu 2011

UCG

Sarei dovuto partire da questo titolo, al 5° posto nella classifica dei peggiori titoli della settimana con un MENO 10,51%, ma chi glielo diceva a Pitt di andare a scorrere cinque post......e così ho tracciato il percorso inverso. Il peggiore della settimana è in fondo.


nessuna particolare notizia e nessun aumento di capitale sociale (per ora, mi sembra la fotocopia di PopMi).

il primo buco da chiudere a proprio a 1,20 (però fuori dal grafico). Nulla prima.
Prima di procedere ad acquisto di titoli bancari, attenderei l'uscita dei prossimi rating bancari........

A 2 A

Quarto peggior titolo dalla scorsa settimana, a MENO 12,44% e - se non altro - non è al suo minimo storico.


L’assemblea di A2A ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo per azione ordinaria pari a 0,060 euro da mettere in pagamento dal 23 giugno 2011, con stacco della cedola il 20 giugno 2011, e la proposta di distribuzione di un dividendo addizionale non ricorrente per azione ordinaria pari a 0,036 euro da mettere in pagamento dal 24 novembre, con stacco della cedola il 21 novembre

Partenope Ambiente, società del Gruppo A2A che si occupa della gestione del termovalorizzatore di Acerra, in merito alle dichiarazioni del vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, riportate dalle agenzie di stampa, ha voluto precisare che il termovalorizzatore di Acerra non ha sofferto di alcun guasto alla turbina e la breve interruzione dell'esercizio non ha causato alcuna riduzione della capacità di conferimento dei rifiuti.
Il gruppo A2A segue in questi giorni con attenzione anche il caso Edison, società partecipata insieme ai francesi di EdF. In proposito è atteso per il prossimo 7 luglio un incontro a Brescia del consiglio di Sorveglianza della società controllata dai comuni di Milano e Brescia. A marzo soci francesi e italiani avevano raggiunto un accordo sulla spartizione degli asset di Edison, ma il deal era stato bloccato dal dicastero dell'Economia di Giulio Tremonti. Il 15 settembre scadono i patti parasociali della società di Foro Buonaparte.


evidenziati due punti critici a 1,008 (marginale) e a 0,992 per chiusura gap

POP MI

Terzo peggior titolo settimanale a MENO 14,68% e questo senza che ci sia in corso od in programma a breve l'aumento di capitale sociale, che sarà deciso in un prossimo futuro.
Anche questo titolo mai così in basso.



2.4. Termini e condizioni dell’aumento di capitale da deliberarsi in esercizio della delega ex art. 2443 Cod. Civ.

Si propone ai Soci di conferire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 2443 cod. civ., la facoltà di aumentare in via scindibile a pagamento, in una o più volte, il capitale sociale, entro il periodo di 12 mesi dalla data della deliberazione, fino ad un importo massimo complessivo di euro 1,2 miliardi, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, mediante emissione di azioni ordinarie da offrire in opzione agli aventi diritto, con ogni più ampia facoltà per il Consiglio di Amministrazione di stabilire, di volta in volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi compresi il prezzo di emissione, compreso l’eventuale sovrapprezzo, delle azioni stesse ed il relativo godimento.


Il ricorso alla delega trova motivazione nel voler assicurare al Consiglio di Amministrazione la necessaria rapidità e flessibilità di esecuzione nel reperire nuovo capitale, permettendo di cogliere le più favorevoli condizioni in un mercato caratterizzato da incertezza e volatilità.

È stata, inoltre, ravvisata l’opportunità che la delega ad aumentare il capitale sociale sia esercitata dal Consiglio di Amministrazione entro 12 mesi dalla data della deliberazione assembleare e non nel più ampio termine massimo di 5 anni previsto

Ove le condizioni dei mercati lo consentano, e subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni, è previsto che il Consiglio di Amministrazione della BPM utilizzi a breve la delega, qualora conferitagli, per dare esecuzione all’Aumento di Capitale presumibilmente entro il 30 settembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione avrà facoltà di stabilire modalità, termini ebcondizioni degli aumenti di capitale e della loro esecuzione, nel rispetto dei termini sopra indicati, e pertanto di determinare, anchebin prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione:


il prezzo di emissione delle azioni, incluso l’eventuale sovrapprezzo, tenuto conto, tra l’altro, delle condizioni di mercatobprevalenti al momento del lancio effettivo dell’operazione, dei corsi di borsa dell’azione ordinaria BPM, dell’andamento reddituale, economico, patrimoniale e finanziario della Società e del Gruppo ad essa facente capo, nonché della prassi di mercato per operazioni similari;

l’esatto numero di azioni ordinarie oggetto dell’emissione, il relativo rapporto di opzione ed il godimento;


la misura dell’aumento di capitale, in caso di esercizio della delega in un’unica tranche, ovvero dei singoli aumenti di capitale, che, complessivamente, non potranno comunque eccedere il controvalore massimo di euro 1,2 miliardi, comprensivi di sovrapprezzo, mediante emissione di azioni da offrire in opzione agli azionisti e ai portatori delle obbligazioni del POC.


Le azioni di nuova emissione saranno offerte in opzione ai Soci in proporzione alla partecipazione detenuta e ai portatori delle obbligazioni del POC sulla base del rapporto di conversione previsto dall’art. 6 del Regolamento del POC .

 

FONDIARIA - SAI

Secondo peggior titolo nel listino settimanale a MENO 15,75% ed il brutto è dato dal fatto che non è ancora iniziato l'aumento di capitale sociale.
Anche questo titolo mai così in basso.



Da lunedì partirà l'aumento di capitale sociale secondo le seguenti modalità :

L’aumento di capitale Fondiaria Sai 2011 per massimi 450 milioni di euro ha ricevuto il via libera dalla Consob. L’operazione, in particolare, prevede l’emissione di 242.564.980 azioni ordinarie che potranno essere acquistate dai soci titolari di azioni ordinarie nel rapporto di 2 azioni di nuova emissione ogni azione ordinaria già posseduta.

Il prezzo fissato per l’acquisto delle azioni di nuova emissione è pari a 1,5 euro per azione, un prezzo che ingloba quindi uno sconto del 39,6%. Il controvalore massimo complessivo dell’operazione è pari a 363.847.470 euro.

Nell’ambito di tale operazione verranno inoltre emesse 85.122.444 azioni di risparmio che potranno essere acquistate dai soci titolari di azioni di risparmio al prezzo di 1 euro per azione, ossia un prezzo che ingloba uno sconto del 35,4%.

Il rapporto fissato per l’acquisto delle azioni di risparmio è di 2 azioni di nuova emissione ogni azione di risparmio già posseduta, per un controvalore complessivo pari a 85.122.444 euro.

L’aumento di capitale Fondiaria Sai inizierà lunedì 27 giugno e terminerà venerdì 15 luglio, tuttavia i diritti rimarranno quotati fino all’8 luglio.

M P S

Questo è stato il peggior titolo della scorsa settimana. MENO 24,72%. Ciò è stato dovuto anche al fatto che è scattato l'aumento di capitale sociale.
Bisogna comunque dire che dal lontano 2000 mai era scesa così in basso.


Su un sito di finanza, ho trovato questo articolo che ricorda come comportarsi in sede di aumento di capitale sociale :

"Come funziona l’aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena?
Riprendiamo uno scritto elaborato in occasione di una precedente operazione con caratteristiche simili – l’aumento di capitale di UBI Banca – e operiamo una simulazione immaginando le possibilità a disposizione di chi era già azionista a inizio aumento di capitale.
Logicamente, la scelta è tra aderire all’aumento di capitale o meno.

Il primo giorno di aumento di capitale, lo scorso lunedì 20 giugno, dal prezzo ufficiale di Monte dei Paschi di Siena è stato “estratto” un diritto (quindi assegnato gratuitamente ai soci), che rappresenta l’opzione (per l’azionista) di partecipare all’aumento di capitale alle condizioni stabilite (la sottoscrizione di 18 nuove azioni ogni 25 diritti a un prezzo unitario di 0,446 euro).

In questo modo la quota del singolo azionista nel capitale dell’istituto non sarà diluita.
A questo proposito, nel prospetto informativo, Monte dei Paschi di Siena ha segnalato che gli azionisti che decidessero di non sottoscrivere l’offerta per la parte di loro competenza e nel caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, subirebbero una diluizione massima della loro partecipazione pari al 41,79% sul capitale sociale e del 44,49% sul capitale ordinario.
Tuttavia, non va dimenticato che anche in caso di integrale sottoscrizione delle nuove azioni i soci di Monte dei Paschi di Siena subirebbero una diluizione, calcolata nell’ordine del 4,53% qualora gli azionisti privilegiati e di risparmio decidessero di sottoscrivere integralmente i diritti di opzione assegnati. L’offerta, infatti, è rivolta anche a queste categorie di azionisti.

Logicamente chi non vuole incrementare il proprio impegno in Monte dei Paschi di Siena può decidere di non partecipare all’aumento di capitale. In questo caso l’azionista può cedere sul mercato i diritti che gli sono stati assegnati, in quanto sono contrattati come fossero una normale azione.
Tuttavia, a differenza delle azioni, i diritti hanno una scadenza. Per Monte dei Paschi di Siena, l’ultimo giorno di contrattazione dei diritti è il 1° luglio.
In questo caso la maggior parte degli addetti ai lavori consiglia di vendere i diritti senza aspettare gli ultimi giorni di contrattazione degli stessi, che sono sempre i più volatili e, quindi, possono essere caratterizzati da variazioni molto elevate. E non è da trascurare il fatto che, nel silenzio del cliente, è la banca di quest’ultimo che cede i diritti a fine aumento di capitale.

Ma esiste sempre una terza via.

Ovvero si può vendere una parte dei diritti e utilizzare la somma incassata per acquistare le nuove azioni, esercitando i diritti rimasti in portafoglio.

Un esempio, con numero tondi, può chiarire meglio le idee.
Un investitore che aveva in carico 2.500 azioni ordinarie di Monte dei Paschi di Siena a 0,708 euro (prezzo di chiusura di venerdì 17 giugno) si è trovato lunedì mattina con 2.500 azioni in carico a 0,5985 euro e 2.500 diritti a 0,1098 euro.
Come ricordato, le opzioni a disposizione sono tre.
La prima è quella di cedere i propri diritti, sulla base del prezzo fissato da mercato, diluendo la propria partecipazione. Una sorta di prendi i soldi e scappa.
La seconda è quella di utilizzare i 2.500 diritti per sottoscrivere 1.800 azioni a un prezzo unitario di 0,446 euro, che equivale a una spesa aggiuntiva di circa 803 euro. A fine aumento di capitale l’azionista avrà in portafoglio 4.300 azioni con un prezzo che sarà risultate dalla media ponderata dei due acquisti.
L’ultima opzione comprende innumerevoli possibilità è può essere considerata la via di mezzo delle precedenti. Una possibilità è quella di vendere 1.250 diritti ed esercitare i restanti 1.250 diritti, sottoscrivendo 900 nuove azioni. In questo modo una parte della spesa di circa 400 euro (900 x 0,446 euro) può essere coperta con la somma incassata dalla vendita dei diritti.

23 giu 2011

Giornata in borsa strappamutande..

oppure del piffero per chi è andato long stamane (io)..
però si può recuperare...delle poche azioni che seguo ..direi che i bancari  (intesa e Unic)..si riprendono in breve tempo...tenendo sempre presente che il mio fattore temporale le stretto.. 2/3 giorni max...
intesa a 1,785..le un buon prezzo..possibile ritoccare quota 1,85  in poco tempo..

unic anche 1,445 mi invoglia ..difficile dire chi partirà prima ( e con la performance migliore)..con ogni probabilità domattina imposto 2 ordini ..con un obiettivo del 3%.. entro martedi rivoglio il contante..(possibilmente entro domani sera.. le meglio)
volendo fare le cose con più calma andrebbe bene enel..un 4,30 pur essendo un po caro può portare a 4,40  o zona limitrofa in poco tempo..I primi 2 sono  i più probabili..   anzi chiudo qua e vado ad impostare gli ordini..chi non risica ..non mastega...

politici..brava gente..

Qualche mese fa alla Camera c’è stata una votazione passata sotto silenzio. Si tratta di una di quelle proposte che molti opinionisti e commentatori snob con la puzza sotto il naso definirebbero “populiste”. C’è chi dice che l’Idv abbia voluto fare bella figura senza rischiare nulla, sapendo benissimo che il provvedimento non sarebbe passato. Ok, può essere (visto cos’hanno combinato Razzi e Scilipoti, e dopo che perfino Di Pietro confabula amichevolmente col berluska non mi meraviglio più di nulla). Ma la domanda resta: perché non hanno fatto passare la legge (che sarebbe anche il minimo, in un Paese civile)? Demagogia, certo. Fatto sta che proprio non si capisce perché un cittadino comune, magari un precario o uno stagista, dovrebbe essere contento che i suoi numerosi rappresentanti debbano essere premiati con un sostanzioso vitalizio dopo solo cinque anni di “lavoro” (notare le virgolette). Molti parlamentari e consiglieri regionali hanno maturato il vitalizio sotto i 60 anni. Alcuni, addirittura a 42. Le suddette pensioni vanno a sommarsi agli innumerevoli e odiosi benefit che chiunque abbia letto libri come La Casta conoscerà (ristorante, aereo, treno, autostrada, ecc.). Naturalmente televisioni e giornali hanno dato pochissimo risalto alla cosa, passata praticamente sotto silenzio. Ecco il risultato: “Presenti: 525; Votanti: 520; Astenuti: 5; Maggioranza: 261. Hanno votato “sì” in 22; hanno votato “no” in 498”. Scandalosi, oltre ogni decenza.---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 LIBERAMENTE COPIATO DALLA RETE.....
E TANTO PER RISOLLEVARE IL MORALE..ECCO QUA' UN GATTON MASCULO...NON E' PRECARIO..NE' ALTRO..PERO RISOLLEVA IL MORALE..
PS ..QUALCUNO PER CASO POSSIEDE UNA MACCHINETTA PROVOCA TERREMOTI..?...NE VORREI UNO CIRCOSCRITTO..DICIAMO UN KM DI AMPIEZZA  ..SUFFICIENTE A RADERE UN PALAZZO..

21 giu 2011

Eliminare la pubblicità

Pc novo ..e vatti a ricordare cosa avevi sul vecchio ( defunto con fumata )..comunqua..con firefox le na cavolata..se si vuole eliminare i banner pubblicitari..diciamo i più vistosi basta scaricare 
AdblocK Plus .1.3.8..si trova nei componenti aggiuntivi ..e funge... va attivata la funzioni in Italiano quasi in fondo pag dove chiede altre lingue..provato con virgilio ..sito che di pubblicità ne vende a chili ebbene con Chrome esso risulta zeppo mentre ora firefox mi da una pagina limpida e sensa rotture.. già che ci siete approfittate per passare a firefox 5....

ACQUA MENO CARA ? .......No Grazie

Oddio, che tutto fosse ridotto ad una farsa molti lo sapevano. Qualcuno ha cercato di scriverlo, ma .......è molto più semplice cavalcare la tigre che trovare una soluzione al problema. Strano, ma qualcuno a sinitra comincia ad avere ...problemi ?????  Riporto queste dichiarazioni :

"Roma.Passata la sbornia di entusiasmo per la «spallata» affibbiata a Berlusconi con la vittoria referendaria, in casa Pd si iniziano a fare i conti con le conseguenze concrete della consultazione. E sull’acqua «bene pubblico» per gli amministratori locali del Pd son già dolori. Tanto che si vuol cercare una soluzione legislativa che rimetta ordine nel caos creato dai due quesiti idrici: «È necessario mettere riparo in fretta ai vuoti normativi che si sono aperti», dice Sergio D’Antoni, responsabile dell’organizzazione e delle politiche del Pd sul territorio. E per farlo, ammette, occorre trovare un’intesa con la maggioranza di centrodestra, senza i cui voti nessuna legge può passare. Dal Pdl però si reagisce con cautela: «Certo bisognerà trattare, ma come facciamo a fidarci di un Bersani che fino ad un anno fa propagandava le privatizzazioni dei servizi locali e poi si è buttato sul carro referendario?».
Per capire la portata del problema che ora si pone agli amministratori (e ai cittadini che aprono i rubinetti), si prenda il caso Hera, la holding bolognese quotata in Borsa che gestisce i servizi idrici, ambientali ed energetici in Emilia Romagna. Un colosso, il secondo gestore delle acque in Italia, e legato a doppio filo ai governi locali della regione più «rossa» d’Italia: per Hera, il referendum è stato un terremoto, e sono i cittadini che rischiano di pagarne il conto salato. Il 13 giugno la società ha annunciato che non firmerà più la convenzione con gli enti locali che prevedeva investimenti per 70 milioni di euro sulla rete idrica. In Borsa ha perso circa il 10 per cento del suo valore, bruciando circa 187 milioni di capitalizzazione: per il Comune di Bologna (appena riconquistato dal Pd), che ha il 13% delle quote, si tratta di una perdita secca di 25 milioni e mezzo; 35 i milioni persi dai comuni della provincia. Le conseguenze catastrofiche del sì ai due quesiti vengono spiegate, in una intervista al Corriere di Bologna, dall’assessore provinciale all’Ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin, che non a caso era schierato per il no: «Serve una nuova legge nazionale, perché siamo in una situazione di stallo. Se a Bologna si fermano 70 milioni di investimenti, con tutte le conseguenze che si possono immaginare anche in termini economici e di occupazione, il dato nazionale è pari a 6 miliardi». Difficile però pensare che governo e Parlamento rispondano a questa esigenza in tempi brevi. Quindi? «Quindi — dice Burgin — non sappiamo come fare. I soldi per fare investimenti gli enti locali non li hanno. Rispettiamo la volontà espressa dal referendum, che ha abrogato una norma introdotta dal governo Prodi, ma bisogna dire con altrettanta onestà che il ricorso ai privati era l’unico modo per finanziare gli investimenti».
Erasmo D’Angelis, ex consigliere regionale toscano del Pd e oggi presidente di Publiacqua, la società idrica locale, solleva un altro problema potenzialmente esplosivo: «Da oggi, dopo l’abrogazione del 7%, che bollette mandiamo ai nostri cittadini? Formalmente dovrebbero valere le vecchie tariffe, ma mi aspetto che se non le riducessimo saremmo presto sommersi da una valanga di ricorsi dei consumatori». E infatti il Codacons già minaccia: «Le bollette devono scendere immediatamente del sette per cento. Siamo pronti ad una class action nel caso i gestori non applichino immediatamente l’esito referendario». Incalza De Angelis: «Dove li prendiamo adesso i soldi per le infrastrutture? Ce li daranno i sindaci? Publiacqua ha aperto un cantiere da 71 milioni di euro a Firenze, per dare una fogna a mezza città. In totale abbiamo programmato investimenti per 740 milioni nei prossimi dieci anni. Quelli di Milano mi hanno detto che loro hanno in cantiere opere per 800 milioni. Come facciamo? Tremonti ci mette a disposizione la Cassa depositi e prestiti per finanziarci?»."

Perchè è facile abrogare una Legge, poi però bisogna trovare la soluzione al problema......non solo balle.

20 giu 2011

Maremma boia..

Che poi la Marenna centra nada ..ma oggi me sento tosco...dunca apro una pagina e voilà..la pubblicitè.".go vinto un  iPhone..clicca enbelesì" ..altra pagìna..et ecco uno premio da ritirare..terza pagìna (accento sulla ì)  e na metress mi dice vieniiii ciattiamo...sarò vecio ma certe coscie le fò ancora col bigolo... orbene mi chiedo ma siamo tutti citrulli? Per non dire peggio...vorrei conoscere il beota di turno che cade in questi tranelli..ma ..ma poi mi viene in mente quella pubblicità televisiva.. quella dove dice "  scarica questa suoneria per il tuo telefonino.." e sotto scritto in caratteri minuscoli ma proprio piccini..la fregatura ..le a pagamiento..Quasi ..quasi mi adeguo  offro cerini quasi nuovi utilizzati una volta sola..garantiti funzionano tutti..Prodotti in Italy dal monopolio...la confezione porta cento come quantità ma fidatevi sono 98....più uno storto.. che pare imbriaco...

Ps ; bellina l'immagine mi sovviene i tempi andati ..allora il getto andava verso l'alto ..ed io ero ..basso..ora va verso il basso  e mi soy alto..(bè si più alto.. diciamo un metro e 80 con i tacchi da 18centimetri....)

18 giu 2011

MATERIE PRIME

Leggendo qua e là, ho trovato questo interessante articolo :

Di Andrea Guarneri - OFTrader SA
Dopo i forti ribassi sulle commodities di inizio maggio, si può osservare come, tra i preziosi, l’oro sia tornato velocemente in prossimità dei suoi massimi assoluti, da cui dista all’incirca il 2 %, a differenza dell’argento che è ancora sotto di un bel 25 per cento. Questo punto di partenza ci permette di osservare come le materie prime, direttamente legate alle prospettive del ciclo economico, siano quelle che stanno soffrendo maggiormente in questo periodo.

Ad esempio all’interno del settore energy, il petrolio sembra ancora soffrire molto, quotando al momento in area 100 $ al barile; si può tuttavia immaginare che la tenuta dei 3 minimi (realizzati rispettivamente il 6, il 12 e il 17 maggio) in area 95 $ sul contratto scadenza luglio sia molto importante: al momento, infatti, se si osservano le scadenze fino a dicembre, non si registra un “allargamento” del contango; i segnali, quindi, rimangono quelli di un possibile recupero delle quotazioni, nonostante vi sia da tenere presente l’ultimo dato sulle scorte settimanali Usa, aumentati di poco meno di 3 milioni di barili, nonostante le attese di una diminuzione di 1.6 milioni.

Tra le materie prime industriali va seguito da vicino il rame, che ha recuperato molto velocemente dal minimo del 12 maggio scorso a 385 $ sul contratto di luglio quotato al Comex, arrivando a 420 $ nella seduta del 31 maggio. Il rame rimane comunque ben distante dal suo record storico di febbraio in area 460 $; l’importanza di questo metallo è nota: fornisce un’indicazione anticipatoria sull’andamento dell’economia cinese, all’origine di molti rialzi dei prezzi di tutte le commodities, negli ultimi anni.

 Passando al settore dei grani sta soffrendo in particolar modo il frumento per la possibilità che la Russia possa riaprire le proprie esportazioni dal 1° luglio prossimo; al contrario, si sta ben comportando il Corn (Mais), per il suo doppio utilizzo sia a livello alimentare, sia per la produzione di etanolo in Usa. In pochi anni, infatti, negli Stati Uniti siamo arrivati molto vicini alla produzione brasiliana dove viene realizzato in grandi centrali di raffinazione della canna da zucchero.

Resta da seguire sempre, per chi investe o fa trading sulle materie prime, l’andamento della valuta in cui sono contrattate. L’attuale situazione del dollaro statunitense è di estrema debolezza, il minimo di maggio del Dollar Index è stato a 72.70 mentre il minimo assoluto, risalente al marzo 2008, dista solo 2 punti percentuali (70.70).

16 giu 2011

LEVMIB

Questo è l'etf sotto controllo in questo momento. Chiuso l'xbr con guadagno (poco rispeto all'odierno)tempo fa, ora mi aspetto una discesa ancora di qualche centesimo. Diciamo che a 12,35 comincio a guardarlo seriamene, mentre a 12,05 può essere buono per un primo acquisto.

XBEAR

Chiusura spiaccicata e baciata sulla media a 400 periodi. Se arriva alla quota indicata sotto - dato che con 300 punti ha fatto 70 centesimi - vorrebbe dire che con altri 400 punti  si fa 1 euro.



traguardo 33,50 nel breve, diciamo entro fine giugno. (forse anche domani eheheheh).

MIB

Persi i 20000, non vedo altro traguardo che i 19600 per la chiusura del gap e poi da lì.......vediamo cosa succede

UBI

Dall'inizio della settimana, questo è il peggior titolo. Meno 6,43%


A febbraio quotava quasi il doppio. Se mi avessero detto di andare short, gli avrei dato dei pazzi.....ed invece, perso anche il minimo storico, ora - se perde pure i 4 euro........boh, secondo me è da acquistare e mettere nel cassetto  per un anno, poi ne riparliamo.





9 giu 2011

REFERENDUM NUCLEARE

Alla luce di quanto deciso dalla Corte di Cassazione, il quesito referendario fa riferimento ai due atti che hanno abrogato il nucleare e recita così:
Volete voi che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del decreto-legge 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?
Se il comma 1 parla dell’energia nucleare, il comma 8 in realtà è ben più vago e generale.

Dispone, infatti, che il Governo vari una nuova Strategia energetica nazionale, che “individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell’energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali”.

In sostanza, questo non è più un referendum sul nucleare bensì sulla Strategia energetica nazionale del Governo: sulla sua stessa esistenza, non sui suoi contenuti.

Mettiamo qualche dato preso da TERNA :

Richiesta di energia in Italia : 326.165 GigaWattHora

Energia prodotta in Italia : 286.531 GWH

Energia acquistata all'estero : 45.761 GWH

La differenza che notate è data dall'assorbimento dei pompaggi ed altre piccolezze.

Perchè non sono contrario al nucleare :
1° diminuire la dipendenza dall'estero. Quel 15% - che può sembrare poco - in realtà può mettere in difficoltà l'intero sistema di distribuzione dell'energia sul territorio italiano. Vi ricordate quando quella mancanza di energia dalla centrale svizera fece un bordello di black-out ?
2° costruire centrali od infrastrutture in generale, vuol dire creare posti di lavoro, mettere in moto il cemento sta alla base della generazione di lavoro. Si attiva un effetto a catena che coinvolge parecchi settori.
3° cercare di levarsi dai cojoni francesi e svizzeri che mi stanno sui marones e la dipendenza dall'estero in generale.

Oh....OK.....mi ribattete ma, il pericolo radioattivo ? ......ecco dei dati del 2008 :

Il 35% dell’energia elettrica consumata in Europa è di fonte nucleare: nel vecchio continente sono accese quasi 200 centrali nucleari, 59 delle quali nella sola Francia, per una potenza di quasi 170 mila mw. E, a breve, entreranno in funzione altri 13 impianti, per ulteriori 11.800 mw.
Una parco centrali nucleari quello europeo fotografato dagli ultimi dati disponibili – relativi all’aprile scorso - dell’European Nucleare Society che vede i ‘vicini’ Francesi al top dela produzione nucleare: oltralpe quasi l’80% del fabbisogno eletrico del paese (il 78,5% per l’esattezza) arriva dall’atomo. Parigi batte anche la Federazione Russa che ha 31 impianti per 21.700 mw installati e sta realizzando altre 7 unità per altri 4.700 mw.
Forte è la presenza del nucleare anche in Germania dove sono attivi 17 impianti per una potenza di oltre 20 mila mw così come nel nel Regno Unito dove se ne contano 19 (10.200 mw).
Ecco, secondo gli ultimi dati disponibili, la mappa del nucleare in Europa:
—————————————————————-
PAESE CENTRALI ATTIVE CENTRALI IN COSTRUZIONE
NUMERO POTENZA (MW) NUMERO POTENZA (MW)
—————————————————————-
Belgio 7    5.824                             
Bulgaria 2    1.906 - 2 1.906
Rep. Ceca 6    3.523                        
Finlandia 4     2.696   -   1 1.600
Francia 59    63.260   - 1 1.600
Germania 17    20.470                   
Ungheria 4    1.829                     
Lituania 1    1.185                    
Paesi Bassi 1    482                        
Romania 1    1.310                     
Russia 31    21.743 - 7 4.789
Rep. Slovacca 5    2.034                   
Slovenia 1    666                        
Spagna 8    7.450                      
Svezia 10    8.974                     
Svizzera 5    3.220                        
Ucraina 15    13.107 - 2 1.900
Regno Unito 19    10.222                 
—————————————————————-
TOTALE 197 x 169.901 MW - 13 x 11.795 MW
—————————————————————-

Le 13 centrali che si trovano a meno di 200 km dai nostri confini sono quelle di: Phenix, Tricast, Cruas, Saint-Alban, Bugey e Fessenheim in Francia; Muenleberg, Goesgen, Beznau e Leibstadt in Svizzera; Grundemmingen e Isar in Germania; Krsko in Slovenia.
Le province italiane più direttamente interessate sono quelle di: Cuneo, Torino, Aosta, Varese, Sondrio, Bolzano, Udine e Trieste. Ma, a seconda della quantità del materiale liberato e della direzione dei venti, le aree coinvolte potrebbero estendersi ben sotto la fascia settentrionale del nostro Paese.
Anche altre centrali nucleari dell'Est europeo più lontane, di cui una quindicina del tutto simili all'impianto di Chernobyl, vengono considerate sorgenti di rischi potenziali perché, in caso di grave incidente, potrebbero disperdere il materiale radioattivo fino nel nostro Paese.


La mia provincia non è citata ma sono/siamo nella stessa posizione. Tutto il Nord Italia e parte del Centro - se consideriamo l'Emilia/Romagna e le Marche possono essere interessate da queste nubi radioattive.

E allora - vi dico francamente - se devo morire per una nube che mi arriva da quelli che mi stanno sui cojones, preferisco morire per la "mia" nube.

8 giu 2011

MAIRE

......che scoppolata. Anche l'ultimo baluardo a 1,22 è caduto. Non ci rimane che stare a guardare e vedere se andrà a toccare un nuovo minimo assoluto. La quota è posta a 0,95


Comunque ci sono tanti titoli appetibili. Tutto sta a vedere come si muoverà il mercato principale, il Dax, i cani morti Usa, il dollaro ed il petrolio. Poi la Grecia, l'Irlanda, il Portogallo, magari la Spagna ed il default degli Usa.........manca ancora qualcuno ? .......no ragazzi, noi no. Ce la caviamo con i centesimi dell'acqua.......

PS L'ndice nostrano ha un buco a 19300, mi sembra.

QUESITO ACQUA - 1

Questo il testo del Primo quesito:


Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.

«Volete voi che sia abrogato l'art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall'art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia" e dall'art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea" convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?»

E questo è il testo dell'articolo incriminato :

Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.

Stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.

"Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese."


Da quanto sopra si evince chiaramente che stanno inculcando nella gente delle notizie false. La norma prevede che le Società pubbliche (che di solito fanno capo ai Comuni) vendano almeno il 40% del capitale ai privati. E questa norma è fatta per monetizzare "valore teorico" di una Società a beneficio dei Comuni.
Pertanto la maggioranza rimarrà in capo ai Comuni, cioè all'Ente pubblico.

Non c'è nessuna privatizzazione dell'acqua.

Se poi dei Comuni dovessero vendere più del 50% della Società pubblica ai privati, sarà una questione da regolare fra cittadini di quel Comune e solo di quel Comune od Ente sovra-comunale (a volte i Comuni si consorziano in un'unica Società di gestione). Ma nulla di così apocalittico come spaparanzato ai 4 venti

QUESITO ACQUA - 2 -

Questo è il testo del quesito referendario:

Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito?

Questo è il comma dell’articolo:

La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle opere, dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell’Autorità d’ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio “chi inquina paga”. Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.

"La parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio."


Pensate veramente che abolendo questo articolo il costo dell'acqua diminuisca ?

Ma quanti di Voi sanno qual'è il costo di un metro cubo d'acqua ? 1 metro cubo = 1000 litri.
Controllate la Vs. bolletta. Dividete il totale per i metri cubi fatturati.

Tariffa idrica + Fognatura + Depurazione + Concessione + Iva10%
1 Mc. costa - nella mia città - Euro 1,02
un euro e 2 centesimi x 1000 litri d'acqua.

La più economica acqua imbottigliata costa 0,09 euro x litro. (90 euro x 1000 litri).

Da una verifica di bilancio, la Società consortile della mia provincia (abbiamo un'unica Società pubblica che fornisce l'acqua a tutti i Comuni) ha un capitale investito di 42.000.000 di euro. Il 7% sono 2.940.000 euro. Gli abitanti della Provincia sono oltre 340.000. Una famiglia di 4 persone consuma circa 120 mc. di acqua all'anno. Ciò significa che ci sarà un consumo teorico di circa 10.000.000 di metri cubi all'anno (sono molti di più perchè poi abbiamo il consumo delle aziende, dei locali pubblici, delle scuole, degli ospedali, e chi più ne ha più ne metta). Ma se ci limitiamo al primo dato, ciò significa che l'aumento del costo dell'acqua sarebbe di 0,03 centesimi per metro cubo.

Ed andiamo a votare per questo ????????????

Qualche grafico che aizza




Il problema è capire cosa succederà sul mercato. Se avranno ragione gli shorter, le potremmo ritrovare più sotto.......dicono sia meglio non prendere il coltello mentre cade......

4 giu 2011

2 giu 2011

Mib







Ciao Gio. Oggi festa. Mentre la borsa é debole e finalmente da settimane la rotazione é tornata dalla parte giusta..metto il grafico dell'indice. Dividendo compreso, e si vede il buco, un supporto statico sta ancora attorno ai 20200. Sia nei 6 mesi che nell'anno, il grafico resta con minimi crescenti, pur nello schifo che fa rispetto ai grafici decenti.





Nel frattempo ho dato un'occhiata al portafoglio simulato di IW con la solita saipem che si é ripresa lo scarto su Unipol (dividendi non so) dopo che quest'ultima l'aveva anche superata.





A2A invece ha continuato a surclassare Autogrill, che udite udite, mi sono messo addirittura a shortare nel reale. I tempi cambiano e anche i grafici cambiano.





Dicevo ottime le performance all'ingiu' dei bancari e all'insu' dei miei preferiti che hanno tenuto come Campari, Diasorin, ecc..





Stiamo per chiudere il semestre 2011 e la situazione personale resta positiva. Speriamo duri nelle prossime settimane.





Ciao!



1 giu 2011

Speriamo che sia ......

Leggendo qua e là, trovo qualche curiosa notizia che naturalmente non trova spazio su certi quotidiani - diciamo di tendenza - sinistrorsi.

Opperbacco, leggo questo articolo su un ex giudice :

"Perché peggio dell’informazione che non c’è - sacrosanta lagnanza dei radicali - c’è il non conoscere la poca informazione che c’è.

La clinica degli orrori. Poco si sa, infatti, della reale carriera di Luigi De Magistris, un uomo che in fin dei conti andrebbe giudicato per le sue opere. Il candidato sindaco fu nominato magistrato di tribunale l’8 luglio 1996 e giunse a Catanzaro quell’anno stesso, 29enne; si presentò ai colleghi incitando sin da subito alla «moralizzazione della cosa pubblica» e quest’ultima espressione comparirà nell’ordine d’arresto della sua prima inchiesta importante, la 1471/96, un’indagine grazie alla quale ventuno incensurati di una clinica privata, Villa Nuccia, finirono in galera con le accuse più turpi: violenza contro un centinaio di malati mentali, omicidio dei medesimi, favoreggiamento di latitanti, falsi certificati per esonerare dei figli di mafiosi dal militare, cose così. De Magistris mostrò già allora un’indubbia disinvoltura nel contestare il peggio: sequestro di persona, omicidio, falso, maltrattamenti, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Il clamore mediatico fu enorme, e la stampa prese finalmente conoscenza del personaggio: su Raidue, La vita in diretta si soffermò sul caso per settimane. Tutto era fondato sulle confidenze rese a De Magistris da Mario Ammirato, un ex infermiere; oltre alle sue parole, il nulla. Le richieste d’arresto iniziavano così: «Nell’ambito dell’attività di indagine rivolta alla moralizzazione della cosa pubblica... ».

Era già partita la lunga rincorsa di Luigi De Magistris verso fantomatiche lobby di potere da perseguire a tutti i costi. Tra gli arrestati principali c’era il primario Antonino Bonura, già medico militare pluridecorato con diverse missioni all’estero alle spalle: peraltro era medico legale nella stessa Procura che l’aveva arrestato, e dopo la carcerazione gli venne un infarto. De Magistris, a un anno dal primo arresto, lo incarcerò una seconda volta: fu l’unico errore di cui il magistrato ebbe a scusarsi pubblicamente.

È di allora anche un primo tentativo di coinvolgere in qualche modo Giuseppe Chiaravalloti, ai tempi avvocato generale presso la Corte d’Appello e futuro presidente della Regione: il pm lo tirò in ballo sul presupposto che in clinica avesse abbracciato Antonino Bonura.

De Magistris chiese i rinvii a giudizio del caso, ma l’udienza preliminare sfociò in una sentenza di non luogo a procedere per tutti: Vittoria Palazzo, Corrado Decimo, Vincenzo Lombardi, Achille Tomaino, Massimo Aria, Giuseppe Giannini, Francesco Trapasso, Alfonso Colosimo, Salvatore Moschella e Giovanni Ferragina. Prosciolti.

De Magistris impugnò la sentenza, ma il 22 gennaio 1999 la Corte d’Appello di Catanzaro confermò i proscioglimenti in toto.

La vicenda, complicatissima, si inerpicherà in un totale di undici processi in dieci anni, e alla fine saranno assolti tutti gli imputati tranne uno: Mario Ammirato, proprio lui, il confidente di De Magistris. Il cardiopatico Bonura e il trapiantato di fegato Salvatore Moschella, invece, ricevettero rispettivamente 50mila e 180mila euro per ingiusta detenzione. Ma la clinica era ormai sputtanata e dovettero cederla. La Corte d’Appello liquidò ingenti riparazioni anche per gli altri.

Sono di allora i primi scontri con Giancarlo Pittelli, avvocato dei succitati e negli anni a venire parlamentare di Forza Italia: per De Magistris una sorta di nemico pubblico. Sempre in campo sanitario, Pittelli fronteggerà il magistrato in molti altri procedimenti tra i quali uno discretamente demenziale: De Magistris accusò di falso alcuni farmacisti comunali che a suo dire non avevano obliterato alcune fustelle, ossia i talloncini dei prezzi che ci sono sulle scatole dei medicinali; tuttavia verrà fuori che i farmacisti non avevano potuto obliterare le fustelle perché De Magistris, per altro procedimento, gli aveva già sequestrato l’apparecchietto per l’obliterazione. Archiviato tutto.

L’abuso che non c’era. Il secondo clamoroso buco nell’acqua fu il procedimento 496/97, dove De Magistris accusò di abuso d’ufficio gli amministratori comunali Giovanni Alcaro, Giuseppe Mazzullo, Lucia Rubino, Valerio Zimatore, Domenico Tallini, Michelino Lanzo, Costantino Mustari e Fausto Rippa. L’accusa, in sostanza, fu quella d’aver riassunto in comune questo Fausto Rippa con una delibera irregolare. A stabilire che lo era, regolare, c’era già una sentenza del Tar, la numero 864 del 5 settembre 1995: ma De Magistris chiese il rinvio a giudizio lo stesso, e il 15 dicembre 1997 il giudice decise per il non luogo a procedere. Motivazione: insussistenza del fatto. L’appello di De Magistris verrà dichiarato inammissibile. Ma la sua clamorosa carriera - fatta, appunto, di clamori - era appena incominciata.