18 giu 2011

MATERIE PRIME

Leggendo qua e là, ho trovato questo interessante articolo :

Di Andrea Guarneri - OFTrader SA
Dopo i forti ribassi sulle commodities di inizio maggio, si può osservare come, tra i preziosi, l’oro sia tornato velocemente in prossimità dei suoi massimi assoluti, da cui dista all’incirca il 2 %, a differenza dell’argento che è ancora sotto di un bel 25 per cento. Questo punto di partenza ci permette di osservare come le materie prime, direttamente legate alle prospettive del ciclo economico, siano quelle che stanno soffrendo maggiormente in questo periodo.

Ad esempio all’interno del settore energy, il petrolio sembra ancora soffrire molto, quotando al momento in area 100 $ al barile; si può tuttavia immaginare che la tenuta dei 3 minimi (realizzati rispettivamente il 6, il 12 e il 17 maggio) in area 95 $ sul contratto scadenza luglio sia molto importante: al momento, infatti, se si osservano le scadenze fino a dicembre, non si registra un “allargamento” del contango; i segnali, quindi, rimangono quelli di un possibile recupero delle quotazioni, nonostante vi sia da tenere presente l’ultimo dato sulle scorte settimanali Usa, aumentati di poco meno di 3 milioni di barili, nonostante le attese di una diminuzione di 1.6 milioni.

Tra le materie prime industriali va seguito da vicino il rame, che ha recuperato molto velocemente dal minimo del 12 maggio scorso a 385 $ sul contratto di luglio quotato al Comex, arrivando a 420 $ nella seduta del 31 maggio. Il rame rimane comunque ben distante dal suo record storico di febbraio in area 460 $; l’importanza di questo metallo è nota: fornisce un’indicazione anticipatoria sull’andamento dell’economia cinese, all’origine di molti rialzi dei prezzi di tutte le commodities, negli ultimi anni.

 Passando al settore dei grani sta soffrendo in particolar modo il frumento per la possibilità che la Russia possa riaprire le proprie esportazioni dal 1° luglio prossimo; al contrario, si sta ben comportando il Corn (Mais), per il suo doppio utilizzo sia a livello alimentare, sia per la produzione di etanolo in Usa. In pochi anni, infatti, negli Stati Uniti siamo arrivati molto vicini alla produzione brasiliana dove viene realizzato in grandi centrali di raffinazione della canna da zucchero.

Resta da seguire sempre, per chi investe o fa trading sulle materie prime, l’andamento della valuta in cui sono contrattate. L’attuale situazione del dollaro statunitense è di estrema debolezza, il minimo di maggio del Dollar Index è stato a 72.70 mentre il minimo assoluto, risalente al marzo 2008, dista solo 2 punti percentuali (70.70).

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