12 dic 2014

BUFFONI DI PALAZZO

Sembra che ai BUFFONI interessi veramente poco la difesa del Made in Italy.
Non ce n'è uno che sappia difendere gli interessi della nostra Nazione, buoni solo a parlare, parlare, parlare.
Hanno avuto 6 mesi - SEI - per cambiare qualcosa ed invece ....BUFFONI di Palazzo.

Luci e ombre sull’entrata in vigore delle norme che imporranno un cambiamento sulle nuove etichette per alimenti e bevande

Da sabato parte anche in Italia l’applicazione del regolamento comunitario 1169 del 2011, che uniforma in tutti i Paesi Ue le informazioni chiave sulla composizione del prodotto acquistato, rendendole più leggibili e trasparenti e aumentando la tutela contro le contraffazioni.

Il nuovo regolamento

Ma non è tutto oro quel che luccica.

Così se da un lato tra le novità delle nuove etichette ci sarà una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze, l’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati, la data di congelamento e le informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati – non sarà per esempio più possibile utilizzare il termine “latte” se si usano latte in polvere o proteine del latte – dall’altro

l’Ue toglie l’obbligo di indicare sull’etichetta dove vengono confezionati i prodotti.

In sostanza, non sarà più garantita la conoscenza dello stabilimento di produzione.
Un argomento delicato per la tutela del Made in Italy.

Fino ad ora, si legge nell’inchiesta dal titolo Quei cibi d’origine misteriosa, in Italia è stato obbligatorio indicare lo stabilimento di produzione degli alimenti in vendita negli scaffali dei supermercati e dei negozi di generi alimentari, lo ha stabilito la legge 109 del 1992.

Ma con il regolamento europeo cambiano le regole e la norma nazionale andrà in soffitta.

Le conseguenze? Scrivere sull’etichetta il luogo in cui l’alimento è stato lavorato diventerà facoltativo.

Infatti, come si legge sulle pagine del regolamento comunitario, si può pubblicare sulla confezione solo il nome del proprietario del marchio.

Una linea che penalizzerà il Made in Italy e le famiglie.

11 dic 2014

IMPORTANTE DA CONOSCERE

Una “legge salva-suicidi” che permette a chi è in gravi difficoltà economiche di rinegoziare i propri debiti contratti con banche, fornitori e persino con Equitalia, permettendo ai privati cittadini di non subire espropri finendo per perdere ogni cosa. Nella puntata de Le Iene andata in onda ieri sera, Mauro Casciari s è occupato della legge 3/2012, una legge varata per contrastare i devastanti effetti che la crisi economica ha avuto su molti privati cittadini, stretti in una morsa fatta di disoccupazione, riduzione dell’attività lavorativa e scadenze da onorare a cui non riescono più a far fronte anche a causa di eventi eccezionali.

RINEGOZIAZIONE DEBITO: COME FUNZIONA - Una legge, questa, che in pochi conoscono e che il programma di Italia 1 ha spiegato in modo piuttosto semplice: un cittadino non può dichiarare fallimento come se fosse una società, ma può andare in tribunale e chiedere di essere assistito da un esperto contabile che lo aiuta ad avere a che fare con i propri creditori, banche comprese. L’esperto analizzerà la situazione tra debiti e averi e proporrà ai creditori il cosiddetto “piano di rientro”: ovviamente non verrà restituita la totalità del debito, ma soltanto quello che il privato può realisticamente permettersi di pagare. La proposta, per andare in porto, deve essere accettata almeno dal 60% dei creditori. E la rinegoziazione del debito più portare a uno “sconto” anche del 50% sul totale del debito.

RINEGOZIAZIONE DEBITO: PERCHÉ CONVIENE - Ai creditori conviene accettare una simile proposta: per gli istituti di credito si tratta di un affare perché, nel caso in cui il cittadino non potesse più pagare il mutuo sulla casa e la banca decidesse di metterla all’asta, guadagnerebbe molto meno del prezzo iniziale per colpa della svalutazione degli immobili causata dalla crisi economica. Anche a Equitalia conviene accettare la rinegoziazione del debito perché, non potendo pignorare una prima casa, in questo modo riuscirebbe a rientrare in possesso di una parte dei soldi. Stesso discorso per le aziende e per i fornitori, che percepiscono dallo stato agevolazioni fiscali per il fatto di aver ricevuto meno entrate di quanto previsto.

RINEGOZIAZIONE DEBITO: LEGGE 3/2012 - La legge salva-suicidi, comunque, resta conosciuta da pochi e non di rado, purtroppo, si sente di persone che compiono un gesto estremo non riuscendo come andare avanti.

10 dic 2014

IN QUANTE CITTA' ACCADE ??


«Perchè la lavavetri si è nascosta?»
Una lettrice: ma la polizia ha tirato dritto

È successo domenica mattina ma questa lettrice ci scrive solo lunedì e ci racconta cosa significa, per lei, sentirsi cittadina. Per lei e i suoi figli.
«I miei figli sono abituati a vederla: appoggia la sua roba sul ciglio della strada, in un pezzo di verde sporco e abbandonato subito dopo il sottopasso, sullo slargo che va verso il centro. Lei ha i capelli lunghi e ogni tanto se li spazzola con noncuranza davanti a tutti e in mezzo alla strada. Poi riprende in mano i suoi attrezzi, la bottiglia di acqua sporca e tenta di lavare i vetri alle macchine che sono ferme al semaforo di via San Bernardino».
Inizia così una lettera arrivata alla mail di redazioneweb@eco.bg.it e oramai parlare dei lavavetri in città è cosa nota, neanche più è una notizia, considerando che sono una consuetudine per Bergamo: sono aumentate le persone che chiedono l’elemosina ai semafori, gli accattoni e venditori abusivi in centro e i lavavetri, quasi sempre rom che si appostano nelle vie in entrata e uscita per Bergamo, strade che dovrebbero essere il nostro biglietto da visita per i tanti turisti e, per quanto riguarda San Bernardino, strada vicinissima all’Università.
Ma la lettera prende un’altra piega e non vuole solo informare della presenza della donna che, abusivamente, lava i vetri: «A un centro punto, domenica mattina, la donna si è nascosta, perchè stava sopraggiungendo una volante della polizia locale di Bergamo: si è messa dietro al muro del ponte della ferrovia, un comportamento ridicolo dato che bastava vedere la sua roba sulla strada per capire che era lì e dubito che i poliziotti non l’avessero notata - continua la lettera -. Poi a un certo punto, mentre ero ferma al semaforo con in auto mia figlia, lei mi ha chiesto, candidamente: “Mamma, perchè la signora dalla gonna lunga si è nascosta?”».
«Allora io gliel’ho spiegata la regola, le ho spiegato della presenza della polizia e di cosa è giusto e sbagliato. L’ho spiegato a una bambina di 5 anni appiccicata con il suo faccino al finestrino. E quando sono arrivata in via Carducci e la volante della polizia locale era ferma accanto a me, non ho potuto no tirare giù il finestrino e dire ai due agenti che quella donna era nascosta e che non era giusto quanto stava accadendo in città: per una questione di decoro e di sicurezza».
Ed ecco cosa succede: «La risposta, sempre davanti a mia figlia, è stata che “la città ne è piena e sì, grazie della segnalazione” - continua la lettera -. A quel punto mi aspettavo che la macchina sarebbe tornata indietro, almeno il gesto di andare a controllare. Ma la vettura ha proseguito il suo viaggio lungo la Briantea e la domanda sapevo che sarebbe arrivata: “Mamma, ma la polizia non fa nulla?”. Sono certa che i due agenti avessero qualcosa di più importante e urgente da fare anche se la sensazione non è stata quella. Io ho fatto il mio dovere di cittadina, non so loro come pubblici ufficiali. E un po’ di amarezza ce l’ho: per mia figlia, più che altro e per il suo senso di sicurezza e fiducia nei confronti della sua città».

7 ott 2014

ANTICIPO TFR

Buongiorno.

C'è in corso un can can mediatico a dir poco vomitevole, contro il TFR in busta paga.
Ma si sa il perchè i sindacati - che dovrebbero fare gli interessi dei lavoratori - fanno invece i loro porci interessi, con il TFR

Prima di tutto. Già oggi il TFR per le aziende con 50 e più dipendenti, viene versato o all'Inps oppure - leggete bene - ai Fondi pensione.

Parliamo pertanto di - più o meno - "solo" 6 milioni di lavoratori e non 15 o passa.

Già oggi il lavoratore può chiedere un'anticipazione del TFR con modalità ben precise, perchè il TFR è una forma di "retribuzione differita" e pertanto sempre retribuzione è. ED è soggetto a "tassazione separata" max. 25%

Secondo i calcoli della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la proposta del Governo metterebbe nelle buste paga dei lavoratori circa 40 euro al mese (in caso di Tfr erogato al 50%), circa 62 euro al mese (in caso di Tfr erogato al 75%) e circa 82 euro al mese (in caso di Tfr erogato al 100%). Se si decidesse di mantenere l'attuale regime fiscale, l’ammontare mensile varierebbe di circa 5 euro in eccesso.

La Fondazione ricorda che secondo quanto è emerso da un’indagine effettuata sulle microimprese, gli imprenditori vorrebbero liquidare il Tfr per favorire il clima aziendale e al tempo stesso evitare di dover versare somme superiori al loro volume d’affari al termine del rapporto di lavoro del dipendente

Pertanto, lasciamo decidere al LAVORATORE cosa fare della sua "retribuzione differita", ricordando che all'estero il TFR NON ESISTE.

Ed ai sindacati diciamo........l'america è finita, la pacchia è finita, i soldi che arrivano ai Vs. fondi pensione ora andranno a beneficio del lavoratore, subito....perchè ricordate che un fondo pensione non garantisce il ritorno del Vs. capitale.....leggete bene prima di firmare.

Il TFR se ne può andare in fumo...con i fondi pensione.

21 lug 2014

Volture e Subentri

La voltura, secondo l’Autorità dell’energia elettrica e gas, “è il contemporaneo passaggio del contratto di fornitura da un cliente a un altro senza interruzione dell’erogazione di energia elettrica o di gas”, mentre il subentro “a differenza della voltura, è l’attivazione della fornitura da parte di un nuovo cliente in seguito alla cessazione del contratto del cliente precedente, che ha richiesto anche la disattivazione del contatore”.
Il subentro, quindi, prevede due contratti diversi e il nuovo utente non è tenuto a rispondere dei debiti contratti dal vecchio intestatario poiché i due rapporti contrattuali sono distinti e separati e gli obblighi precedenti sono imputabili, quindi, a soggetti separati. Per i debiti esistenti, in questo caso, il gestore può rivalersi solo sul vecchio utente, in altre parole chi li ha contratti e non potrà rifiutare di attivare una nuova utenza per debiti lasciati in sospeso dal vecchio utente.
Se, invece, si tratta di una voltura, il problema è diverso: la voltura è una prassi più diffusa perché è più economica ed evita l’interruzione della fornitura e di nuovi contratti. In questo caso il nuovo intestatario si intesterebbe un contratto già esistente accollandosi anche il pagamento delle pendenze lasciate dal precedente utente che dovrà pagare al gestore prima di avere la voltura.

A quanto sembra, però, anche nel caso della voltura il nuovo utente non è tenuto saldare debiti contratti dal vecchio utente: le morosità pregresse resterebbero comunque contratte dal vecchio utente e pretenderne il pagamento dal nuovo contraente sarebbe comunque un illecito.
A giungere a questa conclusione è l’associazione ADUC che spiega:
“Come detto, non esiste una definizione codicistica del termine “voltura” contrattuale. L’unica definizione di “voltura” con una qualche forza normativa che siamo riusciti a rintracciare si trova all’art. 1 dell’Allegato A alla Delibera n. 348/07. Ebbene, contrariamente a quanto riportato nelle domande frequenti sul sito dell’Aeeg (come visto, “contemporaneo passaggio del contratto di fornitura da un utente all’altro”), la voltura è definita come segue: “è, in relazione al singolo punto di prelievo, la cessazione del contratto di trasporto con un cliente e la contestuale stipula del contratto con un nuovo cliente, senza disalimentazione del punto di prelievo stesso”.
Da questa definizione, recentemente utilizzata in alcune sentenze di merito, appare chiaro che anche nel caso di voltura si è in presenza di due contratti distinti, uno intestato al vecchio utente e uno intestato al nuovo utente. Proprio come accade nel subentro. Trattandosi di due contratti diversi, è evidente che il nuovo utente risponderà solo ed esclusivamente delle obbligazioni che nascono dal proprio contratto. Non sarà in alcun modo tenuto a pagare i debiti del precedente utente, debiti riferiti ad un contratto diverso cui egli è totalmente estraneo.

11 apr 2014

DIAMOCI UNA MOSSA O NON CI SARA' FUTURO

Fino a qualche tempo fa, Lei diceva che eravamo sull'orlo del baratro. Adesso, è convinto che la fine del mondo ci sia già stata.
«Non la fine del mondo, bensì la fine di un mondo. Siamo usciti dal mondo moderno, dove i riferimenti erano stabili e la forma politica dominante era lo Stato-nazione, e siamo entrati in un mondo postmoderno, dove la visone di lungo termine è ovunque sostituita dall'effimero. È un mondo liquido, deterritorializzato, dominato dalle nozioni “marittime” di flussi e di reti».
Però Lei parla di «colpo di Stato europeo».
«Colpo di Stato è forse eccessivo, in quanto sono gli stessi Stati ad aver accettato di essere progressivamente spogliati delle sovranità politiche, finanziarie e di bilancio. L'Unione europea, che si è organizzata dall'alto (con la Commissione di Bruxelles) verso il basso ha solo seguito questa inclinazione naturale».
Che ne pensa del refrain austerità/crescita?
«L'austerità non riporterà la crescita, poiché il suo scopo principale è quello di esercitare una pressione al ribasso sui salari e sui redditi, dunque di diminuire il potere di acquisto, ossia la richiesta. E quando c'è meno richiesta, il consumo diminuisce, la produzione anche e la disoccupazione aumenta. Le classi proletarie e le classi medie sono le prime a soffrirne».
Ma quale può essere l'alternativa? Lei ha più volte affermato: “l'ideologia della crescita è un errore logico. Non ci può essere crescita materiale infinita in uno spazio finito”.
«L'alternativa è organizzare, fin da ora, una decrescita sostenibile, favorendo il ricollocamento, economizzando le riserve naturali, favorendo gli stili di vita che non si riducono a una fuga in avanti nei consumi. Ma l'alternativa è anche “ideologica”: si tratta di rifiutare l'assiomatico dell'interesse e il primato dell'economia, e di smettere di volere “sempre di più”. “Di più” non è sinonimo di “meglio”».
Altrimenti, come scrive nel libro, prevede una vera e propria marcia verso la miseria.
«Lo possiamo constatare già oggi in diversi paesi europei. Il risultato delle politiche di austerità adottate sotto la pressione dei mercati finanziari è proprio questo. La disuguaglianza tra i vari Paesi e al loro stesso interno non smette di ampliarsi, a esclusivo beneficio delle nuove classi finanziarie e politico-mediatiche».
Ma c'è stato un momento preciso in cui abbiamo perso la nostra sovranità?
«L'abbandono è stato progressivo. È il risultato del trasferimento all'Unione Europea di gran parte della sovranità che non è stata riportata a un livello superiore (una sovranità europea), ma scomparsa in una sorte di “buco nero”. Questo processo è stato completato dalla politica del debito, che ha posto gli Stati sotto il controllo di investitori privati e agenzie di rating».
Ed è possibile riconquistare quote di sovranità?
«Occorrerebbe ritrovare i mezzi dell'indipendenza economica e finanziaria, il che necessita un cambiamento radicale delle politiche pubbliche, a cui però nessun Paese europeo sembra propenso».

10 apr 2014

VISURE CATASTALI GRATUITE

Visure e mappe catastali consultabili on line gratuitamente attraverso Entratel e Fisconline, i servizi messi a disposizione dal Fisco. Visure catastali: consultazione on line gratis

Sia i professionisti che gli utenti abilitati al servizio Entratel/Fisconline, potranno consultare visure catastali e mappe catastali di tutte le province italiane, a eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano, gratuitamente e on line. Attraverso i canali Entratel e Fisconline è possibile ora consultare gratuitamente ad esempio, la planimetria o la rendita, la classe e la categoria catastale di un immobile sito in una qualsiasi provincia italiana, nell’ottica di semplificazione richiesta da tempo al Fisco e all’apparato burocratico italiano.
Consultazione visure catastali con un click

Con un semplice click, gli utenti registrati a Fisconline ed Entratel possono consultare gratuitamente e comodamente dal proprio pc le informazioni relative alla casa di loro proprietà come:
visura catastale (per soggetto e per immobile);
mappa con la particella terreni;
planimetria del fabbricato;
visura ipotecaria.

20 feb 2014

C'E' CHI PREDICA (male) E CHI RAZZOLA (peggio)

Vediamo se capite chi è il personaggio .......
Nonostante tutto questo impegno ha il tempo di fondare una società di consulenza e produzione, la Archimede, che chiude nel 1998.
Intanto i suoi guadagni crescono: nel 1999 per Quelli che il calcio incassa circa 1,3 miliardi di lire e 500 milioni per Sanremo; quindici anni dopo i suoi compensi sono più che raddoppiati: 1,8 milioni per «Che tempo che fa» e circa 600 mila euro per la kermesse canora.
Nel 2001, mentre conduce un comizio di Massimo D’Alema, irride la tv commerciale: «Tra la prima e la seconda parte della costituzione Berlusconi ci metterà la pubblicità?» domanda.
Ma la politica non gli fa mai dimenticare la borsa e così proprio in quei giorni, accompagnato dal suo avvocato, mette a punto un contratto miliardario con la neonata 7 del dalemiano Roberto Colaninno. Dopo neanche tre mesi il suo Fab show viene annullato e lui se ne va con 28 miliardi tra buonuscita e penali.
Ma che cosa ci ha fa con tutti questi soldi?
Da uomo oculato sceglie investimenti sicuri. Come il mattone.
Per esempio ha comprato casa nell’amata Parigi.
Nel 2002 ha fondato persino un’immo – biliare, la Apparvest srl, che nel 2008 è stata liquidata.
Di quella avventura restano due lussuosi appartamenti a Milano, in zona Porta Romana, rispettivamente di 8,5 e 9,5 vani.
Nel savonese bisogna aggiungere sei vani ad Albissola Marina e altre due grandi appartamenti a Varazze (8,5 e 9,5 vani), di cui sono usufruttuari i genitori.
Oculata amministratrice è la moglie Gioia, 46 anni, laureata in lingue.
I due si sono conosciuti nel 1986 durante un concorso di canzoni tra liceali savonesi (Fabio era in giuria e lei vinse) e sposati nel 1994.
Oggi vivono sulle colline di Celle ligure in un vecchio cascinale riattato a supervilla (classe A8), una casa un po’ da cumenda che nel 1998 aveva suscitato diverse polemiche.
(…) La magione è salita a 13 vani e a questa si sono aggiunti due mini appartamenti di 2 e 3 stanze.
Il tutto circondato da 7 mila metri di uliveti.
Va detto, però che, per chi osserva dall’alto, la principale attrattiva risulta la piscina oversize, quasi un laghetto artificiale.
Che, forse, ha ispirato il sermone sulla bellezza con cui F ha aperto l’ultimo Sanremo.

SUCCEDE ANCHE QUESTO

E verità venne a galla.
Riporto questo articolo di Riccardo Galli.
SANREMO –”Noti alle forze dell’ordine per truffa per assenteismo dal posto di lavoro”, così la Questura che li conosce.
Ma come, non erano disoccupati disperati?
Sì, ma anche no: in questo simpatico paese può ormai anche capitare che Fabio Fazio conduttore a Sanremo legga in diretta televisiva la lettera-protesta di un gruppo, diciamo così, di professionisti.
Professionisti di cosa?
Del farsi arrivare in uno modo o nell’altro soldi pubblici a casa a fine mese.
Non prendono lo stipendio, è vero, da quasi un anno e mezzo.
E’ anche vero però che per anni lo stipendio lo hanno sì preso, ma in sostanza per non far nulla.
Al netto della vetrina mediatica, del giusto e vero disagio che è figlio della crisi e di un pizzico di piagnisteo che ci contraddistingue, è questa la verità meno nobile ma più reale sulla condizione del gruppetto di dimostranti che ha animato la prima serata di Sanremo.
Non organizzata da mamma Rai, come ha accusato Beppe Grillo, ma forse una sorpresa non così sgradita da viale Mazzini, visto il crollo d’ascolti registrato nella seconda serata, quella senza minacce suicide.
Maria Rosaria Pascale, Antonio Sollazzo, Marino Marsicano e Salvatore Ferrigno.
Sono questi i nomi dei quattro che nella serata d’apertura del Festival della Canzone hanno messo in atto la loro protesta.
La dinamica dei fatti è ormai nota: la Pascale finge un malore per distrarre la security, evidentemente non attentissima, e gli altri ne approfittano per arrampicarsi sulle impalcature e da lì minacciare di gettarsi se non fossero stati ascoltati.
Il tutto per denunciare la condizione loro e dei loro colleghi del Consorzio Unico di bacino delle province di Napoli e Caserta (Cub, si occupa di rifiuti), senza retribuzione da 16 mesi.
I quattro, ovviamente identificati, sono stati denunciati.
Quello che è meno noto però è il loro curriculm, non tanto professionale, quanto quello noto alle forze dell’ordine.
Secondo la questura i quattro sono infatti già noti alle forze dell’ordine per vari reati: truffa per assenteismo dal posto di lavoro, reati contro il patrimonio, interruzione di pubblico servizio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata.
Sono stati sottoposti a Daspo, il provvedimento che impedisce di assistere a manifestazioni sportive ed ora hanno avuto anche una sorta di Daspo canoro, perché la polizia gli ha consegnato il foglio di via obbligatorio per tre anni da Sanremo.
Un curriculum ricco che, anche tolti i reati potenzialmente connessi a forme di protesta come la manifestazione non autorizzata e persino l’interruzione di pubblico servizio e le violenze e minacce a pubblico ufficiale, stride e non poco con le rivendicazioni portate all’Ariston.
E su tutte la voce che più stride è quella di truffa per assenteismo dal posto di lavoro.
Basterebbe questo per rendere grottesca una siffatta protesta, una protesta perché senza stipendio fatta da chi dal lavoro, quando lo pagano, si assenta senza motivo. Ma non così la pensavano i quattro, evidentemente.
Ma c’è di più. Come scrive Renato Franco sul Corriere della Sera: “I consorzi di bacino (quelli per cui lavorano o lavoravano i quattro ndr.) sono finiti tempo fa sotto la lente di ‘Report’ e anche della magistratura perché negli anni hanno assunto dipendenti in numero esorbitante.
Situazione diventata ancora più scandalosa quando il servizio di raccolta differenziata è stato affidato alla municipalizzata Asia.
Di fatto i dipendenti del Consorzio erano pagati per non lavorare”.
E quando erano pagati per non far nulla, cosa che sarebbe anch’essa una lesione dei propri diritti, di protestare i lavoratori in questione non ne hanno sentito il bisogno.
E poi ci sono i reati contro il patrimonio e il Daspo dagli stadi.
Un reato ed una sanzione che difficilmente si immagina come possano essere collegati con le rivendicazioni dei lavoratori e che, anche a non voler pensar male, lasciano supporre che i soggetti in questione non siano esattamente degli stinchi di santo.

13 feb 2014

OCCHIO A COSA SI MANGIA

Ci sono alcuni alimenti che mangiamo tutti i giorni e sono potenzialmente letali per il nostro corpo, cibi innocenti come possono esserlo le mele, le ciliegie o le patate, che se mangiati in maniera sbagliata, in quantità eccessive o con una certa costanza possono portare anche alla morte.
Il primo alimento da inserire in questa lista sono le ciliegie, ma non il frutto in se quanto il nocciolo. A chi non è mai capitato di mangiare una ciliegia e ingoiarne il nocciolo? Quel nocciolo contiene acido cianidrico, sì, proprio cianuro. Per produrre però un’intossicazione vera e propria serve masticare il nocciolo bene quindi il solo ingoiarlo per poi espellerlo intero di per se non dovrebbe essere pericoloso, ma è sempre bene sapere quello che immettiamo nel nostro corpo.
Il secondo alimento da inserire in questa lista di insospettabili sembra altrettanto innocente: le mandorle selvatiche. A differenza delle mandorle coltivate, che sono più dolci, hanno un sapore più amaro e possono essere riconosciute facilmente. Anch’esse, come il nocciolo delle ciliegie, sono ricche di cianuro e, anche se non è facile trovarle, forse è più semplice masticarle rispetto al nocciolo della ciliegia, quindi fare sempre attenzione alla provenienza delle mandorle che mangiamo.
Ed eccoci alle mele, il cibo più innocuo del mondo, lo dice anche il famoso detto che una mela al giorno toglie il medico di torno. Evidentemente chi ha ideato il detto non sapeva che i semini delle mele contengono cianuro. Un semino o due, ovviamente non provocano la morte di nessuno, ma immaginate se ne mangiassimo a manciate…
Un altro cibo potenzialmente letale è il pomodoro, addirittura nel 1800 si pensava che l’intero pomodoro fosse velenoso, si è scoperto in seguito che vanno evitate le foglie e non il frutto della pianta. Le foglie del pomodoro contengono una sostanza, chiamata glycoalkaloid che causa dolori di stomaco e nervosismo, oltre a contenere atropina e altre sostanze tossiche.
Altro cibo potenzialmente dannoso per la nostra salute è il fagiolo. Finché è cotto tutto bene ma se ingerito crudo sprigiona una tossina che causa vomito, diarrea e nausea. Lasciarli quindi sempre in ammollo qualche ora e poi cuoceteli almeno 10 minuti a 100 gradi prima di mangiarli, e attenzione soprattutto ai bambini, che non li ingeriscano per gioco.
Patate, insospettabile alimento amato da tutti, soprattutto dai bambini, ingredienti di tantissime ricette golose e anche di dolci. Se mangiate verdi sono ricche di solanina, una sostanza che provoca vomito. Se le patate verdi sono mangiate in grandi quantità, posso portare, in rari casi, anche all’arresto cardiaco. Sempre parlando di patate: se lasciate troppo a lungo alla luce, o se troppo vecchie, sulla superficie esterna possono crescere dei germogli. Mangiarli potrebbe provocare crampi, mal di testa e in alcuni casi anche coma. 3-6 mg per Kg di peso possono essere letali.

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7 feb 2014

DARCI DEI FESSI E' POCO

Richard Antwi l’ha pensata così: apro una partita Iva, chiedo i soldi allo Stato e scappo. Gli è andata bene. Ora è in Ghana, nel villaggio ashanti di Jamasi che aveva lasciato nel 1991, e con quei 29 mila euro punta forse a fare il principe. Stessa scelta ha per un suo connazionale, Oscar Owusu, anche lui ghanese, anche lui protagonista di un mordi e fuggi con le casse pubbliche che gli ha fruttato 28 mila euro, incassati e portati in fretta fra le colline della foresta pluviale dell’Africa nera, dicono gli inquirenti. FINTO KEBAB - Mentre Youssef Mohamed avrebbe scelto il ritorno al suo deserto marocchino per ripartire da zero, o meglio, da quei 18 mila euro versati sul suo conto dall’Inps per finanziare un kebab che nessuno ha mai visto. Tre storie analoghe di altrettanti stranieri, forse solo i primi tre di una lunga lista nella quale potrebbero figurare anche vari italiani, come sospetta la procura di Padova dopo aver aperto in rapida successione diversi, distinti fascicoli. L’ipotesi è quella di una truffa colossale ai danni dello Stato italiano, sulla quale stanno indagando gli uomini della Guardia di Finanza coordinati dal pm Sergio Dini che ha deciso di passare al setaccio i registri delle partite Iva aperte negli ultimi anni per capire quanti sedicenti artigiani e imprenditori hanno ricevuto somme per ditte esistenti solo sulla carta ma di fatto fantasma. Negli uffici delle Fiamme Gialle stanno così affluendo i dati dell’Agenzia delle Entrate e delle Camere di Commercio che gli inquirenti dovranno incrociare. LA LEGGE - In sintesi: Antwi, Owusu e Mohamed avrebbero ottenuto le somme dall’Inps in modo fraudolento, sfruttando un articolo una legge, la 223 del 1991, che consente l’erogazione di finanziamenti pubblici a chi rimane senza lavoro se avvia una nuova attività. La forma è quella dell’anticipo in blocco dell’indennità di mobilità che altrimenti sarebbe diluita nel tempo. Nel caso specifico stiamo parlando di tre extracomunitari regolari, che hanno lasciato i loro paesi perché lì non vedevano un futuro; tre uomini che hanno lavorato molto e pagato le tasse in Italia, che si sono fatti ben volere a Tombolo, Cittadella e Campo San Martino, nel Padovano, dove hanno vissuto a lungo e dove si sono integrati e dove Antwi ha pure ottenuto la cittadinanza italiana. Tre operai di tre diverse imprese che hanno poi vissuto un dramma comune: il licenziamento. Detto questo, bisogna anche dire che hanno deciso di chiudere la loro esperienza italiana interpretando in un modo decisamente riveduto e scorretto la legge: con una truffa e una fuga.

SIAMO PROPRIO FESSI

Allora vi giro quello che mi confidato un cliente palestinese... Un pinco pallo in genere pachistano o indiano,apre una kebaberia.....siccome ovviamente in Italia non esistono professionalità locali adatte a riempire un cono di carta di carne di serie c,fa domanda per regolare assunzione di un suo connazionale,che giunge quindi in Italia con regolare permesso di soggiorno e famiglia. Una volta sul posto di lavoro,il dipendente non solo lavorerù n mesi gratis per pincopallo,ma avrà dato a pincopallo stesso una cifra -sui 30mila euri- in nero,per avere diritto ad essere chiamato regolarmente in Italia. D'altra parte il dipendente questi soldi in qualche modo li ri ha indietro,perchè potrà fare affidamento sia lui che la sua numerosa famiglia sul generoso stato sociale italiano: edilizia popolare,sanità,asili,mense,scuole,assegni sociali eccetera..... Finiti gli n mesi di lavoro a salario zero,Pincopallo licenzia il dipendente...poco dopo ne richiama un altro dal paese di origine,e la ruota compie un altro giro. Il motivo per cui proliferano le kebabberie è proprio questo......il profitto deriva dalla svendita indiretta dello stato sociale italiano che fanno i proprietari ai loro dipendenti,non certo dall'intascare 3 euri a panino.....

6 feb 2014

23 gen 2014

Cartelle Esattoriali

Pagare senza interessi e senza mora. Parte l'operazione sanatoria per le cartelle di Equitalia che riguarderà non solo i tributi erariali, ma anche tributi come il bollo auto e le multe per la violazione del codice della strada. Esclusi, invece, i debiti Inps e Inail. La scadenza è fissata per il 28 febbraio ma sono già 200 i contribuenti che hanno aderito. Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità, entro fine febbraio i contribuenti hanno la possibilità di pagare in un'unica soluzione, senza interessi di mora e interessi di ritardata iscrizione a ruolo, le cartelle e gli avvisi di accertamento esecutivi affidati entro il 31 ottobre 2013 ad Equitalia per la riscossione. I cittadini interessati dovranno valutare la loro situazione e scegliere se aderire. In caso di dubbi Equitalia si impegna a fornire assistenza. Si potranno regolarizzare le entrate erariali come l'Irpef e l'Iva e, limitatamente agli interessi di mora, anche le entrate non erariali come il bollo dell'auto e le multe per violazione al codice della strada elevate da Comuni e Prefetture. Restano invece escluse le somme dovute per effetto di sentenze di condanna della Corte dei Conti, i contributi richiesti dagli enti previdenziali (Inps, Inail), i tributi locali non riscossi da Equitalia.

21 gen 2014

AUGURI

18 gen 2014

Mandiamola a casa

CARTA VETRATA/KYENGE A LECCO TRA FALSI DEMOCRATICI
E FAZZOLETTI VERDI SUGLI OCCHI

Ce l’hanno per la pelle e non per l’inutilità operativa del Ministro.
Per le sue origini piuttosto che, nei fatti, per il vuoto spinto prodotto da questo Ministro senza portafoglio portata in giro dal suo fan club come un santino, una reliquia: “noi siamo tolleranti, brave persone, democratiche, noi, infatti, stiamo con la Kyenge”.

Le tappe dell’adorazione toccheranno Osnago e il capoluogo.

Ed è subito scandalo. Comunicati di difesa e di indignazione.

Aiuto, vergogna: è caccia alle streghe dicono i democratici o chi si ritiene tale. (Che non mi pare un bel complimento).

E perché mai?
Qual è il modo alternativo per sapere quando incontrare un politico, un Ministro nella propria città?
Gli telefoniamo?
Ci chiama Lei/Lui?

Non mi pare che la Questura sia priva di strumenti per vietare una manifestazione e tutelare chi vuole incontrarla, ascoltarla.
Ma il dissenso?
E’ vietato?

E chi lo decide di ‘sto passo che questo o quell’altro politico non si può fischiare?

I democratici applaudono.
I democratici si applaudono. Da soli.
Il Ministro Kyenge è lo strumento per sentirsi dalla parte buona.
Chissenefrega che è vuoto spinto di retorica e inconcludenza?

Qui l’aspetto più antidemocratico e ipocrita è proprio quello di un Governo che mette una donna di colore a capo del Ministero dell’Integrazione.
E che caspita. Saremo finalmente democratici sul serio quando non li sbatteremo nel ghetto dell’ovvio, della retorica, ma quando li troveremo soprattutto altrove. In altri Ministeri.

E basta questi (pseudo)democratici in coda dal Ministro, per far credere di esserlo, che si schierano contro le contestazioni perché loro sono per l’integrazione, la pace e la bontà.
Come se fosse un prodotto del supermercato.
Riempiono i loro bagagli a mano di coscienza pulita e solidarietà: “Le chiediamo di proseguire con forza nella sua attività di governo per l’integrazione contro ogni forma di discriminazione, il riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da genitori stranieri (ius soli), il superamento della Bossi-Fini, la chiusura dei CIE, cioè l’attuazione di quei principi di civiltà dei quali l’Italia non può più fare a meno”

Ecco benissimo, applausi. Per non ridurlo a caso televisivo, a questione di puro ordine pubblico e di puro disordine verbale, presentate la proposta di Legge. Ci vuole un soffio di tempo, potete poi continuare ad andarci in tv. Superate la Bossi-Fini, cancellatela (siete al Governo) e ricordatevi che i Cpt/Cie li avete creati voi, voi democratici, – gli stessi delle bombe e delle missioni finto umanitarie, dei miliardi spesi per cacciabombardieri F35 e tolti alle pensioni e alle politiche sociali, sì voi che ora vi riempite la bocca di “principi di civiltà dei quali non si può fare a meno”.

Basta chiacchiere. A lavorare.