CARTA VETRATA/KYENGE A LECCO TRA FALSI DEMOCRATICI
E FAZZOLETTI
VERDI SUGLI OCCHI
Ce l’hanno per la
pelle e non per l’inutilità operativa del Ministro.
Per le sue origini piuttosto che, nei fatti, per il vuoto spinto
prodotto da questo Ministro senza portafoglio portata in giro dal suo fan club
come un santino, una reliquia: “noi siamo tolleranti, brave persone,
democratiche, noi, infatti, stiamo con la Kyenge”.
Le tappe dell’adorazione
toccheranno Osnago e il capoluogo.
Ed è subito scandalo. Comunicati di
difesa e di indignazione.
Aiuto, vergogna: è caccia alle streghe
dicono i democratici o chi si ritiene tale. (Che non mi pare un bel
complimento).
E perché mai?
Qual è il modo alternativo per sapere
quando incontrare un politico, un Ministro nella propria città?
Gli telefoniamo?
Ci chiama
Lei/Lui?
Non mi pare che la Questura sia priva di strumenti per
vietare una manifestazione e tutelare chi vuole incontrarla, ascoltarla.
Ma il
dissenso?
E’ vietato?
E chi lo decide di ‘sto passo che
questo o quell’altro politico non si può fischiare?
I democratici
applaudono.
I democratici si applaudono. Da soli.
Il Ministro Kyenge è lo strumento per
sentirsi dalla parte buona.
Chissenefrega che è vuoto spinto di retorica e
inconcludenza?
Qui l’aspetto più antidemocratico e ipocrita è proprio quello di un Governo che mette una donna di colore a capo del Ministero dell’Integrazione.
E che caspita. Saremo finalmente democratici sul serio quando non li sbatteremo nel ghetto dell’ovvio, della retorica, ma quando li troveremo soprattutto altrove. In altri Ministeri.
E basta questi (pseudo)democratici in coda dal Ministro, per far credere di esserlo, che si schierano contro le contestazioni perché loro sono per l’integrazione, la pace e la bontà.
Come se fosse un prodotto del supermercato.
Riempiono i loro bagagli a mano di coscienza pulita e solidarietà: “Le chiediamo di proseguire con forza nella sua attività di governo per l’integrazione contro ogni forma di discriminazione, il riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da genitori stranieri (ius soli), il superamento della Bossi-Fini, la chiusura dei CIE, cioè l’attuazione di quei principi di civiltà dei quali l’Italia non può più fare a meno”
Ecco benissimo, applausi. Per non ridurlo a caso televisivo, a questione di puro ordine pubblico e di puro disordine verbale, presentate la proposta di Legge. Ci vuole un soffio di tempo, potete poi continuare ad andarci in tv. Superate la Bossi-Fini, cancellatela (siete al Governo) e ricordatevi che i Cpt/Cie li avete creati voi, voi democratici, – gli stessi delle bombe e delle missioni finto umanitarie, dei miliardi spesi per cacciabombardieri F35 e tolti alle pensioni e alle politiche sociali, sì voi che ora vi riempite la bocca di “principi di civiltà dei quali non si può fare a meno”.
Basta chiacchiere. A lavorare.
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