30 nov 2021

CON IL TERRORE VOGLIONO ANNIENTARE LA NOSTRA LIBERTA'

 Unico scopo ? Seminare il terrore. 


Due anni di paura di tensione; di morti, lockdown e di disastri, e ancora non abbiamo imparato niente: 

prima di allarmare il mondo su un'altra grave minaccia mortale, 

prima di far suonare di nuovo la sirena dei bombardamenti, 

bisogna sapere, almeno, di che cosa si parla e soprattutto di che cosa si tratta.


Omicron è la nuova variante individuata in Africa
 

e con cui ogni TG, 

 
ogni giornale, 

 
ogni newsletter, 

 
apre in questi giorni con titoli inquietanti e spaventosi a caratteri cubitali:


"allarme mondiale, nuova pericolosa minaccia, la variante a 32 mutazioni", si salvi chi può insomma.


Poi si cerca di capire di cosa si sta parlando e come al solito si scopre l'esatto contrario,
almeno per il momento e sulla scorta degli elementi certi e reali che si hanno in questo momento: 

di Omicron non solo non ne sappiamo niente, 

non solo sembra essere tutt'altro che pericolosa, 

ma non si capisce perchè, nonostante questo, 

venga immediatamente, e comunque, classificata subito dall'OMS come: "pericolosa e preoccupante".


In Italia l'unico caso per ora riscontato di Omicron
 
è quello del Dirigente di una multinazionale che dopo aver fatto rientro dall'Africa 
ha scoperto di essere positivo alla nuova variante. 


Non ha sintomi, 

sta bene, 

è in quarantena a casa sua con la famiglia in "vigile attesa", 

e addirittura dicono che a giorni potrebbe risultare negativo.

Il dirigente era vaccinato con due dosi, e


tutti quelli ha incontrato, prima di sapere della sua positività, 

pare che non siano nemmeno rimasti contagiati. 


Il punto è proprio questo: 

perché allora bisogna dire che è altamente contagiosa,

altamente pericolosa, 

se l'unico caso riscontrato in Italia risulterebbe esssere esattamente il contrario? 

Che senso hanno quei titoli di giornale e si TG spaventosi?



Da quel pochissimo che ne sappiamo sembra proprio che Omicron potrebbe
(e qui i condizionali diventano obbligatori), addirittura essere innocua 
e per niente peggiore delle altre varianti note.
 


Ma non si tratterebbe solo di una sensazione, o di una affrettata dichiarazione, 

perchè la notizia vera, 

quella che dovrebbe invece avere più peso e risalto di tutte le altre, 

e quindi fare sfumare tutti i titoli strillati e privi di qualsiasi fondamento, 

è quella diffusa dalla dottoressa Angelique Coetzee, Presidente dell'Ordine dei Medici del Sudafrica, 

che è la scopritrice in persona della variante Omicron, e che in una intervista ha dichiarato: 


"non capisco il panico, 

l'allarme su Omicron è eccessivo, 

ed è una reazione mondiale spropositata. 

I sintomi di tutti i contagiati sono lievi, 

e fino ad ora i pazienti, tutti, nessuno escluso, 

sono guariti senza farmaci o complicazioni, 

e nessuno di loro è stato ricoverato e

non c'è stato bisogno dell'ossigeno. 

Questa assurda reazione del Mondo intero non ha alcun senso".



Viene da chiedersi allora perchè, e a cosa serva, alimentare un panico mondiale su qualcosa che ancora non si conosce, e che per quel poco che si sa, tutto sarebbe meno che allarmante. 


La pagina che ha pubblicato l'OMS sul sito ufficiale, sembra il "cha-cha-cha" della contraddizione:

"non è ancora chiaro se l'Omicron sia più trasmissibile. 

Non è ancora chiaro se l'infezione da Omicron causi una malattia più grave rispetto alle infezioni con altre varianti". 

Ma l'unica cosa chiara è la chiosa tenebrosa del comunicato dell'OMS: 

"Omicron è stato designato come Variante di preoccupazione".


Ma perchè? 


Non è ancora chiaro niente, 

e perchè l'unica chiarezza deve essere quella che il Mondo debba preoccuparsi lo stesso? 


Non sono stati forse abbastanza 700 giorni di destabilizzazione planetaria, 

di crisi psicologiche, 

di ansie, 

di tormenti, 

di dolore? 


Se non è ancora chiaro niente, bisogna aspettare prima di dire al Pianeta di preoccuparsi, 
perchè per preoccuparci siamo ormai, purtroppo, tutti quanti più che pronti e più che tristemente abituati e rassegnati.


Stanno cercando di motivare la corsa ai vaccini con ogni mezzo: ma non così. 


Perchè così si perde credibilità, 

e si alimentano reazioni avverse, 

specialmente per chi pensa 

e si fa domande corrette.


Ma ormai da due giorni il "Festival delle contraddizioni" è iniziato,
 
e quello parallelo dei paradossi anche, e come miglior tradizione obbliga: "che vinca il migliore", come sempre. 


Ma a questo giro probabilmente non vincerà proprio nessuno, uno a uno stiamo perdendo tutti. 


Chi la salute, 

chi il lavoro, 

chi la faccia 

e chi la credibilità.

26 nov 2021

NON FATEVI ABBINDOLARE DALLA PROPAGANDA

 Oggi TG e giornaloni a riportare la notizia della scoperta "della nuova variante Sudafricana" molto più contagiosa etc.etc.etc......... SONO TUTTE BALLE.   CERCANO SOLO IL TERRORE

Leggere questo articolo pubblicato sul sito dell' Ospedale Bambino Gesu?

 

La variante B.1.351.V2 è stata identificata nel dicembre 2020 in Sud Africa.

Proprio per la sua origine è anche detta variante sudafricana.


La variante sudafricana del nuovo Coronavirus condivide alcune mutazioni con la variante inglese (B.1.1.7), con qualche differenza.

In particolare, questa variante ha più mutazioni della proteina spike, tra cui K417N, E484K, N501Y.

A differenza della variante inglese, la variante sudafricana non contiene la delezione a 69/70.


Alcune prove indicano che una delle mutazioni della proteina spike, E484K, può influenzare la neutralizzazione da parte di alcuni anticorpi presenti nel siero di convalescenti (anticorpi policlonali) e di alcuni anticorpi prodotti in provetta, a partire da un'unica cellula del sistema immunitario (anticorpi monoclonali).


QUESTO ARTICOLO E' PUBBLICATO SUL SITO DELL'OSPEDALE BAMBINO GESU' E L'ULTIMO AGGIORNAMENTI RISALE AL 12 MAGGIO 2021
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La variante Sudafricana - come le altre varianti - è più contagiosa del virus non mutato,per questo motivo è in grado di diffondersi più rapidamente e di causare più infezioni.


Essendo più contagiosa, la variante finisce col provocare un maggior numero di casi e - di conseguenza - un maggior numero di malati che necessitano di ricovero in Ospedale.


Tuttavia allo stato attuale non vi sono prove certe che questa variante abbia alcuna influenza sulla gravità della malattia.


I virus tendono ad andare incontro a mutazioni - nel tempo - dando origine a nuove varianti.


Tuttavia è stato osservato come - sia il vaccino utiizzato in Sud Africa -
- che gli altri vaccini - abbiano dimostrato una buona efficacia nel prevenire la malattia causata dalla variante Sudafricana.

 

22 nov 2021

LA VERITA' CHE NON VI RACCONTANO

 Cosa scrivono gli accademici? 


“Un vaccino è un preparato biologico 
prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva 
contro un particolare tipo di infezione. 


Un farmaco, invece, è un prodotto realizzato con principi attivi (naturali o sintetici) 
imprescindibilmente conformi alle norme di buona fabbricazione, 
definite da specifiche regole, procedure e linee guida, 
in grado di indurre modificazioni funzionali in un organismo vivente. 



I vaccini vengono somministrati a persone sane 
con l’obbiettivo di conseguire un beneficio futuro (azione di profilassi o prevenzione). 

I farmaci vengono dati a persone malate 
con l’obbiettivo di conseguire un risultato immediato”. 




Si legge ancora nella lettera degli accademici: 

“Ne consegue che la sicurezza (inclusi gli effetti a lungo termine) dei primi, 

in quanto somministrati a persone sane, 

è assai più rilevante rispetto ai secondi 

che vengono utilizzati in Individui più o meno gravemente malati. 



Nel primo caso non si deve comunque compromettere una condizione 

che – in partenza – si ritiene essere “di buona salute”. 


Nel secondo ci si propone di modificare la condizione attuale di malattia. 


Mentre nel secondo caso l’eventuale comparsa di eventi avversi 

potrebbe anche essere astratta all’evoluzione della malattia e/o alla sua risposta al trattamento, 

gli effetti secondari dopo somministrazione del vaccino 

non potrebbero non essere ascritti al vaccino stesso, 

dato che la condizione dl partenza è per definizione quella di “buona salute”.
 



Queste sostanziali differenze fanno sì che le autorizzazioni all’immissione in commercio di vaccini e farmaci 

siano soggette a differenti regolamentazioni e controlli demandati ad organi diversi”. 




Spiegano gli accademici:

“Negli Usa i farmaci sono supervisionati dal Center for drug evaluatation and research (Cder), 

mentre i vaccini sono supervisionali dal Center for biologic evaluatation and research (Cber), 

entrambi regolati dalla Food and drug administration (Fda). 


Anche la vigilanza circa gli eventi avversi è demandala a istituti distinti: 

per i i vaccini al Center for disease control di Atlanta; 

per i farmaci alla stessa Fda. 


Per un farmaco, come la terapia genica, è obbligatorio valutare 
la mutagenicità e la cancerogenicità, due caposaldi della farmacovigilanza. 


Per i vaccini questo step valutativo non è invece – paradossalmente – richiesto. 



Di fatto, molte domande pertinenti la sicurezza ed efficacia dei vaccini a mRna restano a tutt’oggi inevase, 

come denunciato con forza dal British medicaI journal”.
 



“I vaccini Pfizer e Moderna (per non parlare di quelli a Dna) 

non sono in realtà vaccini, ma esempi di “terapia genica”, 

come descritto in numerosi articoli scientifici 

e sottolineato da recenti dichiarazioni ufficiali del presidente della Bayer. 



Questi prodotti contengono acidi nucleici (Dna o Rna) 

che stimolano la produzione della proteina virale 

e hanno la capacità di interferire significativamente con le funzioni cellulari. 



L’utilizzo di questi “vaccini genetici”, 

il cui uso è stato finora limitato a campi limitati e in presenza di malattie 

(immunoterapia del cancro, terapia genica di malattie genetiche),

è stato ampliato enormemente a tutta la popolazione sana 

senza i necessari controlli di sicurezza soprattutto a lungo termine”.
 



“L’approvazione dei vaccini a mRna in regime di urgenza 

ha permesso di “risolvere” i dubbi e la doverosa necessità di studi 

sulla sicurezza a breve e medio-lungo termine 

che nel corso degli ultimi vent’anni hanno impedito alla terapia genica 

di imporsi come metodo generalizzato di cura (senza peraltro evidenza di efficacia). 



L’obbiettivo è chiaro: soppiantare l’apparato farmacologico tradizionale

in cui la cura o la profilassi sono basate sull’evidenza, 

con una miriade di farmaci/vaccini basati sulla sequenza dell’Rna (o Dna), 

poco controllati, gestiti da poche multinazionali del farmaco e utilizzati su ampia scala”.
 



“Questo spiega bene perché i media si industrino a negare il fatto 

che i due nuovi vaccini siano forme di terapia genica 

e perché lo stravolgimento delle regole normalmente seguite per l’immissione in commercio dei vaccini 

sia stato avallato tanto avventatamente. 



Queste preoccupazioni meritano di essere affrontate con laica razionalità in ambito scientifico e legislativo, 

senza nascondersi dietro il paravento degli slogan e della propaganda, 

ma propugnando il ritorno ad una scienza indipendente che non si pieghi ad essere serva di interessi economici o altro”.