22 apr 2011

L'ACCENTO

Ogni tanto fa bene riguardare certe regole grammaticali. Queste le ho prese dal sito dell'Accademia della Crusca. Penso sia abbastanza autorevole :

USO DELL'ACCENTO

Quando ci vuole e quando no

Quando si parla, l'accento si fa sentire in tutte le parole, perché tutte lo hanno, tranne rarissime eccezioni. Quando si scrive, non sempre c'è bisogno di segnare l'accento, anzi: i casi in cui è obbligatorio indicarlo sono pochi. Noi, desiderosi di cavarvi da ogni impiccio, ve li indichiamo tutti. Nello scritto, l'accento va segnato:

- nelle parole tronche (cioè accentate alla fine) con più di una sillaba: La servitù emigrò in Perù;

- nelle seguenti parole formate da una sola sillaba: dà, dì, è, là, lì, né, sé, sì, tè, ciò, già, giù, più, può, scià. Ma attenzione: le prime nove parole di questa lista hanno dei corrispettivi che vanno scritti senza accento. In particolare,

l'accento va messo su... l'accento non va messo su...

dà (verbo dare): Mi dà fastidio da (preposizione): Vengo da Bari

dì (il giorno): La sera del dì di festa di (preposizione): È amico di Marco

è (verbo essere): È stanca e (congiunzione): coltelli e forchette

là (avverbio di luogo): vai là la (articolo o pronome): La pizza, la mangi?

lì (avverbio di luogo): Rimani lì li (pronome): Non li vedo

né (congiunzione negativa): Né carne né pesce ne (avverbio o pronome): Me ne vado; te ne importa?

sé (pronome): Chi fa da sé fa per tre se (congiunzione): Se torni, avvisami

sì (affermazione): Sì, mi piace si (pronome): Marzia non si sopporta

tè (la bevanda): Una tazza di tè te (pronome): Dico a te!

In tutte le altre parole di una sillaba l'accento non va segnato.

Nei casi di ambiguità, quando una parola si distingue da un'altra solo per la diversa posizione dell'accento, può essere utile indicarlo. Per esempio:

mi pare che àbitino qui è un bell'abitìno

l'àncora della nave non è ancóra tornato

Alcuni, quando il pronome sé è seguito da stesso e medesimo, tralasciano di indicare l'accento, perché in questo caso il se pronome non può confondersi con se congiunzione: se stesso, se medesimo. Noi, però, consigliamo di indicare l'accento anche in questo caso, e quindi di scrivere sé stesso, sé medesimo.

Per quanto riguarda la parola su, è meglio scriverla sempre senza accento: "Venite su!"

Scrivete do (prima persona del presente indicativo di dare) e soprattutto sto (prima persona del presente indicativo di stare) sempre senza accento: "Ti do ragione", "Sto qui ad aspettarti". Qualcuno mette l'accento sul verbo do, per distinguerlo dalla nota musicale: ma nessuno confonderebbe questi due do, così come nessuno confonde i due re!

La stessa indicazione vale per fa e sta (terze persone del presente indicativo di fare e stare) e per gli avverbi qui e qua, che non devono mai avere l'accento.

Acuto e grave

[...] stiamo parlando [...] dei due diversi tipi di accento che possono caratterizzare le parole. L'accento di perché, per esempio, non è lo stesso di caffè: il primo, che va dal basso verso l'alto, si chiama acuto, mentre il secondo, che va dall'alto verso il basso, si chiama grave.

In genere, quando si scrive, non si fa attenzione al tipo di accento, e lo si segna come un trattino obliquo da appoggiare distrattamente sulla vocale finale. Ma nell'uso veramente corretto le cose non stanno così: con l'accento acuto (´) indichiamo la e chiusa di perché, con l'accento grave (`) indichiamo la e aperta di caffè. Se vogliamo che il nostro scritto sia impeccabile, dobbiamo rispettare queste differenze: soprattutto se non scriviamo a mano, ma usiamo una macchina per scrivere o il computer, distinguiamo fra la é e la è: sulla tastiera c'è un tasto apposta per questo!

Per aiutarvi, vi diamo l'elenco della parole più comuni che richiedono l'accento acuto sulla e finale: affinché, benché, cosicché, finché, giacché, né, nonché, perché, poiché, purché, sé (quando è pronome: "Marco pensa solo a sé"), sicché, ventitré e tutti i composti di tre (trentatré, quarantatré, centotré, ecc.); infine, le terze persone singolari del passato remoto di verbi come battere, potere, ripetere, ecc.: batté, poté, ripeté, ecc.

In tutti gli altri casi, l'accento sulla e finale è grave. Ricordate, in particolare, di segnarlo sulla terza persona del presente indicativo del verbo essere: è, su tè e su caffè. [...]

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