Sui vaccini Covid-19 abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto,
non è facile formarsi un’opinione e prendere delle decisioni.
Non è facile districarsi nel groviglio d’informazioni contraddittorie e spesso false
che ci arrivano dai media e ancora meno in un dibattito dove tutti intervengono con giudizi che non vogliono mettere in discussione.
Come sempre, servono risposte, ma le risposte giuste si trovano solo quando si fanno le domande giuste.
Per aiutarvi a trovarle abbiamo rivolto una serie di domande a un team di medici inglesi (Unite4Truth),
che si è espresso in particolare sulla somministrazione di vaccini Covid-19 a bambini e ragazzi.
Perché se è difficile prendere una decisione informata che riguarda noi stessi,
lo è ancor di più avere la responsabilità di scegliere al posto dei nostri ragazzi.
Sentiamo cosa hanno da dirci in questa intervista,
dove ad interrogarli è un medico nostrano:
il Prof. Giovanni Vanni Frajese, docente universitario e specializzato in endocrinologia.
L’intervista del Prof. Frajese
Prof. Frajese: innanzitutto potete spiegarci chi siete e perché avete pensato di rivolgervi all’opinione pubblica?
Medici inglesi:
Siamo un gruppo di medici che operano in Gran Bretagna
e desideriamo informarvi delle nostre gravi preoccupazioni
in merito alle proposte per somministrare i vaccini COVID-19 ai bambini e ai ragazzi.
Problemi documentati, che vengono ignorati da molti operatori sanitari,
dai rappresentanti politici e dagli organi di governo.
Quelli che, come noi, tentano di esporre la situazione vengono ignorati, licenziati o censurati.
Prof. Frajese: sono un medico e un professore universitario, ma cosa dite?
Non vi rendete conto che in questo momento è fondamentale vaccinare tutti, così da poter tornare a vivere?
Come potete da medici insinuare paura nella popolazione? È incredibile.
Medici inglesi:
È proprio questo che ci preoccupa.
Documenti governativi suggeriscono che l’implementazione del vaccino Covid-19
nei bambini di età superiore ai 12 anni sia già pianificata per settembre 2021.
Prof. Frajese: Certamente, il piano vaccinale comprenderà di immunizzare tutta la popolazione a scaglioni di fasce di età.
Medici Inglesi:
I vaccini, come qualsiasi altro trattamento medico, comportano diversi rischi e benefici.
Il rapporto rischi benefici cambia moltissimo a seconda dell’età del paziente a cui viene somministrato.
Per i vaccini Covid-19, i potenziali benefici sono evidenti per gli anziani e per pazienti vulnerabili,
tuttavia, per i bambini, l’equilibrio tra rischi e benefici sarebbe molto diverso.
Prof Frajese: Ma cosa dite? Non sperimenterebbero mai sui bambini vaccini non sicuri!
Medici Inglesi:
Ricordate il vaccino contro l’influenza suina, Pandemrix?
Lanciato a seguito della pandemia del 2010,
ha provocato in bambini e adolescenti oltre mille casi di una lesione
cerebrale devastante (narcolessia), prima di essere ritirato.
Poi ci fu in Dengvaxia, un nuovo vaccino contro la Dengue,
che fu distribuito anche ai bambini prima dei risultati completi dello studio
e ne sono morti una ventina per un possibile aumento della risposta immune dovuta agli anticorpi,
prima che il vaccino fosse ritirato.
Non dobbiamo rischiare di ripetere errori del genere con i vaccini Covid-19:
l’impatto sarebbe devastante, non solo per la popolazione colpita, ma in generale sulla campagna vaccinale.
Prof Frajese: Ma qual è il vostro punto?
Medici inglesi:
Nessun intervento medico dovrebbe essere introdotto per tutti,
ma per ogni gruppo di età e di persone si dovrebbero adottare misure diverse.
Questo approccio è stato delineato lo scorso ottobre dal capo della task
force governativa inglese sui vaccini, Kate Bringham, che ha affermato:
“Dobbiamo solo vaccinare tutti coloro che sono a rischio.
Non ci sarà vaccinazione per le persone sotto i 18 anni.
Vaccino solo per le persone sopra i 50 anni, incentrato sugli operatori
sanitari, sugli assistenti domiciliari e sui soggetti vulnerabili."
Prof Frajese: mi sembra sensato, proteggere le categorie a rischio e non correre il rischio di danneggiare le altre categorie.
Medici inglesi:
I bambini sani hanno pochissime possibilità di contrarre il Covid-19, con un rischio di morte di 1 su 2,5 milioni.
Nessun bambino precedentemente sano di età inferiore ai 15 anni è morto durante la pandemia nel Regno Unito.
I ricoveri in ospedale, o in terapia intensiva, sono estremamente rari,
la maggior parte dei bambini risultano asintomatici o con sintomi molto lievi.
Prof Frajese: resta però il problema dell’immunità di gregge, che è importante per gli anziani e per le persone fragili.
Medici inglesi:
“L’immunità sviluppata naturalmente da bambini e ragazzi darà
un’immunità generale più ampia e duratura rispetto a quella acquisita
con la vaccinazione.”
Prof Frajese: ci spieghi perché molti bambini saranno già immuni.
Medici inglesi:
Già due terzi della popolazione adulta inglese, per esempio, ha ricevuto almeno una dose di un vaccino Covid-19.
I modelli che presumono che la vaccinazione dei bambini sia necessaria per raggiungere l’immunità di gregge
non hanno tenuto conto della percentuale di coloro che già avevano
l’immunità prima di marzo 2020, coloro che l’hanno acquisita
naturalmente.
Prof Frajese: Voi in Inghilterra siete avanti con la vaccinazione
rispetto all’Italia, ma avete già raggiunto l’immunità di gregge?
Medici inglesi:
modelli matematici hanno elaborato di recente calcoli che ci confermano sia stata raggiunta dal 12 aprile 2021.
Ciò nonostante, la campagna vaccinale per fasce di età sempre più giovani continua.
Il 13 maggio, l’MHRA ha ricevuto un totale di 224.544 eventi avversi
(reazioni individuali al farmaco non desiderabili)
tra cui 1.145 morti in associazione con vaccini SARS-CoV-2, nella sola Inghilterra.
Le segnalazioni di ictus dovuti a trombosi venose cerebrali erano inizialmente in numero limitato,
ma con l’aumentare della consapevolezza, molte altre segnalazioni hanno portato alla conclusione
che il vaccino AstraZeneca non deve essere usato per adulti sotto i 40 anni di età e questo risultato,
imprevedibile, ha portato anche alla sospensione della sperimentazione sui bambini del vaccino Oxford AstraZeneca.
Prof Frajese: Si, infatti, non molti vogliono vaccinarsi con l’AstraZeneca.
Medici inglesi:
Eventi simili sono stati osservati purtroppo anche con i vaccini Pfizer e Moderna
sul sistema di segnalazione degli eventi avversi (Vaers) degli Stati Uniti.
È probabile che questo sia un effetto dovuto alla proteina Spike.
La possibilità di ulteriori problemi di salute non può essere esclusa.
In Israele, dove i vaccini sono stati ampiamente distribuiti a giovani e adolescenti,
il vaccino Pfizer è stato collegato a diversi casi di miocardite nei ragazzi,
e sono state sollevate preoccupazioni circa le segnalazioni di cicli
mestruali alterati e sanguinamento anomalo nelle ragazze dopo il
vaccino.
Prof Frajese: Non mi sembra gli americani dicano lo stesso, il
vaccino è sicuro anche per i bambini, lo dicono tutti gli esperti più
famosi.
Medici inglesi:
La cosa più preoccupante per quanto riguarda la possibile vaccinazione dei bambini,
è che c’è stato recentemente segnalato un numero preoccupante di decessi (4178),
associati alla vaccinazione, segnalati al sistema VAERS negli Stati Uniti.
Un gruppo, America’s Frontline Doctors, sta facendo causa al governo e ha raccolto 672,952 firme per fermare l’uso dei vaccini sperimentali.
In Israele sono al momento stimati 1600 decessi per la stessa causa.
Prof Frajese: Non mi state tranquillizzando, io ho una figlia adolescente.
Medici inglesi:
Tutti gli studi di fase 3 sul vaccino Covid-19 sono in corso
e non dovrebbero concludersi prima della fine del 2022/inizio 2023.
I vaccini sono, pertanto, attualmente ancora sperimentali
con solo un numero limitato di dati sulla sicurezza degli adulti a breve termine,
e assolutamente nessun dato a lungo termine disponibile.
Inoltre, molti utilizzano una tecnologia di vaccino a mRNA completamente nuova,
che non è mai stata precedentemente approvata per l’uso negli esseri umani.
Il mRNA è un profarmaco e non si sa quanta proteina spike produrrà un individuo.
Potenziali effetti a insorgenza tardiva possono richiedere mesi o anni per diventare evidenti.
I limitati studi sui bambini intrapresi fino ad oggi sono del tutto sottodimensionati
e non possono escludere effetti collaterali gravi, anche se non comuni.
Prof Frajese: Ma i bambini hanno tutta la vita davanti a loro!
Medici inglesi:
Sì, e i loro sistemi immunologici e neurologici sono ancora in fase di sviluppo,
rendendoli potenzialmente più vulnerabili agli effetti avversi rispetto agli adulti.
Sono già stati evidenziati collegamenti con malattie autoimmuni e possibili effetti sulla fertilità.
Un documento pubblicato di recente ha sollevato la possibilità che i vaccini a mRNA Covid-19
possano innescare malattie neurodegenerative, basate sui prioni.
Ma la cosa più importante è che tutti i rischi siano essi potenziali, conosciuti e sconosciuti,
devono essere considerati sul piatto della bilancia contro i rischi del Covid19 stesso.
Prof Frajese: Quindi un rapporto rischi/benefici molto diverso
dovrà essere applicato ai bambini rispetto agli adulti. Mi sembra
logico.
Medici inglesi:
c’è una saggezza importante nel giuramento di Ippocrate che afferma: “Primo: non fare del male”.
Tutti gli interventi medici comportano un rischio, quindi abbiamo il dovere di agire con cautela e proporzionalità.
Questo è particolarmente vero quando si prende in considerazione un intervento di massa su una popolazione assolutamente sana.
Deve esserci una chiara evidenza di benefici, di gran lunga superiori ai danni.
Le attuali evidenze disponibili mostrano chiaramente che il calcolo del rischio rispetto al beneficio
NON supporta la somministrazione di vaccini Covid-19 nei bambini.
Nella carta internazionale dei diritti del fanciullo si afferma che
“il bambino, a causa della sua immaturità fisica e mentale, ha bisogno
di speciali tutele e cure, inclusa un’adeguata protezione legale”.
Come adulti, abbiamo il dovere di proteggere i bambini da danni non necessari e imprevedibili.
Concludiamo che è irresponsabile, in quanto non necessario, includere
i bambini sotto i 18 anni nella vaccinazione Covid-19 nazionale.
Anche gli studi clinici sui bambini pongono enormi dilemmi etici,
alla luce della mancanza di potenziali benefici per i partecipanti allo studio, e dei rischi ancora sconosciuti.
Si dovrebbe attendere la fine degli attuali studi di Fase 3 e diversi anni di dati sulla sicurezza negli adulti, per escludere o quantificare tutti i potenziali effetti negativi.
Prof Frajese: E cosa proponete?
Medici inglesi:
Chiediamo ai nostri governi e alle autorità di non vaccinare i bambini contro il Covid-19.
È stata esercitata estrema cautela su molti aspetti della pandemia,
ma sicuramente ora è il momento più importante per esercitare la vera cautela:
non vogliamo essere la generazione di adulti che, per fretta e per paura, rischia la salute dei bambini.
Prof Frajese: Mi avete convinto, sono d’accordo.
Se leggendo questo articolo trovi anche tu vero e sensato quanto esposto dai seguenti colleghi,
firma la petizione per bloccare la sperimentazione sui bambini, è ora di fermarsi e riflettere.
Prof. Giovanni Vanni Frajese
N.B.
Il contenuto del presente articolo rappresenta una mia personale riflessione,
e non rappresenta in alcun modo l’opinione della Università presso cui presto servizio (Università di Roma “Foro Italico”), né l’OMA/WFO (Organizzazione Mondiale degli Agricoltori) di cui coordino il comitato scientifico.
Lista dei medici inglesi firmatari del documento:
Dr Rosamond Jones, MD, FRCPCH, retired consultant pediatrician
Lord Moonie, MBChB, MRCPsych, MFCM, MSc, House of Lords, former
parliamentary undersecretary of state 2001-2003, former consultant in
Public Health Medicine
Prof Anthony Fryer, PhD, FRCPath, Professor of Clinical Biochemistry, Keele University
Professor Karol Sikora, MA, MBBChir, PhD, FRCR, FRCP, FFPM, Dean of Medicine, Buckingham University, Professor of Oncology
Professor Angus Dalgleish, MD, FRCP, FRACP, FRCPath, FMed Sci, Professor of Oncology, St Georges Hospital London
Professor Richard Ennos, MA, PhD. Honorary Professorial Fellow, University of Edinburgh
Professor Anthony J Brookes, Department of Genetics & Genome Biology, University of Leicester
John A Lee, MBBS, PhD, FRCPath, retired Consultant Histopathologist,
former Clinical Professor of Pathology at Hull York Medical School
Dr Alan Mordue, MBChB, FFPH (ret). Retired Consultant in Public Health Medicine & Epidemiology
Dr Elizabeth Evans, MA, MBBS, DRCOG, retired doctor
Mr Malcolm Loudon, MB ChB, MD, FRCSEd, FRCS (Gen Surg). MIHM, VR. Consultant Surgeon
Dr Gerry Quinn, Microbiologist
Dr C Geoffrey Maidment, MD, FRCP, retired consultant physician
Dr K Singh, MBChB, MRCGP, general practitioner
Dr Pauline Jones MB BS retired general practitioner
Dr Holly Young, BSc, MBChB, MRCP, Consultant physician, Croydon University Hospital
Dr David Critchley, BSc, PhD, 32 years in pharmaceutical R&D as a clinical research scientist.
Dr Padma Kanthan, MBBS, General practitioner
Dr Thomas Carnwath, MBBCh,MA, FRCPsych, FRCGP, consultant psychiatrist
Dr Sam McBride BSc (Hons) Medical Microbiology &Immunobiology, MBBCh
BAO, MSc in Clinical Gerontology, MRCP(UK), FRCEM, FRCP(Edinburgh). NHS
Emergency Medicine & geriatrics
Dr Helen Westwood MBChB MRCGP DCH DRCOG, general practitioner
Dr M A Bell, MBChB, MRCP(UK),FRCEM, Consultant in Emergency Medicine, UK
Mr Ian F Comaish, MA, BM BCh, FRCOphth, FRANZCO, Consultant ophthalmologist
Dr Jayne LM Donegan MBBS, DRCOG, DCH, DFFP, MRCGP, general practitioner
Dr Dayal Mukherjee, MBBS MSc Dr Clare Craig, BM,BCh, FRCPath, Pathologist
Mr C P Chilton, MBBS, FRCS, Consultant urologist emeritus
Dr Theresa Lawrie, MBBCh, PhD, Director, Evidence-Based Medicine
Consultancy Ltd, BathDr Jason Lester, MRCP, FRCR, Consultant Clinical
Oncologist, Rutherford Cancer Centre, Newport
Dr Scott McLachan, FAIDH, MCSE, MCT,DSysEng, LLM, MPhil., Postdoctoral
researcher, Risk & Information management GroupMichael Cockayne,
MSc, PGDip, SCPHNOH, BA, RN, Occupational health practitioner
Dr John Flack, BPharm, PhD. Retired Director of Safety Evaluation at
Beecham Pharmaceuticals 1980-1989 and Senior Vice-president for Drug
Discovery 1990-92 SmithKline Beecham
Dr Stephanie Williams, Dermatologist
Dr Greta Mushet, retired Consultant Psychiatrist in Psychotherapy. MBChB, MRCPsych
Dr JE, MBChB, BSc, NHS hospital junior doctor
Mr Anthony Hinton, MBChB, FRCS, Consultant ENT surgeon, London
Dr Elizabeth Corcoran, MBBS, MRCPsych, Psychiatrist, Chair Down’s Syndrome Research Foundation UK
Dr Alan Black, MB BS MSc Dip Pharm Med, retired pharmaceutical physician
Dr Christina Peers, MBBS,DRCOG,DFSRH,FFSRH, Consultant in Contraception & Reproductive Health
Dr Marco Chiesa, MD, FRCPsych, Consultant Psychiatrist & Visiting Professor, UCL
Elizabeth Burton, MB ChB, retired general practitioner
Noel Thomas,MA, MB ChB, DCH, DObsRCOG, DTM&H, MFHom, retired doctor
Malcolm Sadler,MBBS, FRCGP,retired general practitioner with 37 years in Medical Practice
Dr Ian Bridges, MBBS, Retired general practitioner
Oggi la risposta è sulla bocca di tutti quelli che hanno smesso di dormire;
ma una decina di anni fa era un giornalista come Paolo Barnard, in solitudine, a proporre la domanda:
chi comanda davvero, lassù, al di là dei piccoli esecutori locali, fabbricati in serie con i sondaggi e destinati invariabilmente a sgonfiarsi, dopo aver assolto al piccolo compito che era stato loro assegnato?
Da qualche decennio, il copione è invariato:
da una parte i paracarri, i pretoriani ufficiali del sommo contabile,
e dall’altra gli outsider professionali, con traiettoria pilotata.
L’outsider spunta come un fungo e un giorno esplode, viene osteggiato ma poi conquista i suoi spazi,
varca la soglia sacra della televisione e infine accede al governo, da cui poi abbandonerà – uno ad uno – tutti i suoi cavalli di battaglia, lasciando senza parole gli elettori che gli avevano dato fiducia nel solito modo, e cioè religiosamente.
Sempre così: show must go on, avanti un altro.
Tra il saggio “Il più grande crimine” e i Dpcm inaugurati con la cosiddetta pandemia da coronavirus
è possibile tracciare una linea retta, addirittura imbarazzante, che porta dritti al distanziamento e alle mascherine, ai lockdown, al delirio orwelliano del coprifuoco basato sull’evocazione del senso di colpa,
del contagio come imprudenza e come maledizione, in un orizzonte cupo in cui riecheggia una specie di peccato originale:
l’essere nati, l’aver aspirato a essere liberi e dotati di diritti umani.
Siamo diventati il paese della Dad, dello smart working e delle Regioni colorate,
dove la semilibertà (concessa col contagocce) bisogna meritarsela, stando lontani dal prossimo come se fosse appestato.
L’incubo si prolunga, per via sanitaria (o meglio, fanta-farmaceutica) con l’incombente obbligo vaccinale sostanziale, propiziato da un assedio anche fisico, geografico, come quello del lasciapassare neo-medievale per poter varcare il Rubicone, il Piave, il Tevere, l’Isonzo.
L’avvocato Erich Grimaldi, uno dei tanti eroi di questa Italia in rottamazione,
quasi supplica il suo pubblico affinché accorra in piazza a Roma, l’8 maggio,
indossando magliette con sopra scritto “voglio essere curato con le terapie domiciliari”,
oppure “sono guarito grazie alle cure precoci a domicilio”.
Quei trattamenti terapeutici tempestivi rappresentano la soluzione, l’uscita dall’allucinazione collettiva: ma il Ministero della Paura ha osato opporvisi, ancora, nonostante l’auspicio unanime espresso dal Senato e i colloqui in corso tra lo stesso Grimaldi e il sottosegretario Sileri, per arrivare finalmente a un protocollo che metta i medici nelle condizioni di curare gli italiani, senza più costringerli a ricorrere all’ospedale quando ormai faticano a respirare.
E’ come se qualcuno si ostinasse a sparare cannonate, sull’allevamento umano, forte di una certezza granitica: le mansuete bestiole non si ribelleranno nemmeno stavolta, resteranno al loro posto in attesa di essere decimate, dalle cure negate e dal martirio economico che il 1° Maggio 2021 costringe anche la grande stampa ad ammettere che, intanto, si sono perduti 900.000 posti di lavoro.
Non deve stupire il silenzio agghiacciante dei sindacati, che anzi
– per bocca dei loro burocrati coalizzati (Cgil, Cisl e Uil, in primis il Landini che contestò Marchionne) –
hanno addirittura firmato una petizione a sostegno di Roberto Speranza,
il burattino incaricato di infliggere il massimo danno possibile al sistema-paese,
senza riguardo per i morti né per le vittime della catastrofe economica.
Non deve stupire nemmeno il mormorio sommesso dei partiti meno allineati alla filosofia della strage, celebrata in omaggio alla religione epidemica:
se non hanno mai invaso le piazze per protestare contro la quasi-dittatura in atto,
né preteso fin dall’estate 2020 le misure sanitarie adeguate, invocate da centinaia di medici,
significa che rispondono a poteri superiori, a sollecitazioni e consigli, magari ad oscuri avvertimenti come quelli che persuasero Boris Johnson, l’uomo che voleva evitare il lockdown puntando all’immunità naturale, senza neppure il poco rassicurante doping dei “vaccini genici” sperimentali.
Nell’ultimo decennio, il superlclan denunciato da Paolo Barnard è assurto agli onori delle cronache con moltissimi nomi: una specie di foto di famiglia, a volte sfocata e a volte meno, che include cenacoli del grande business, poteri finanziari e massonerie, cluster industriali, cupole omertose, caste sacerdotali, dinastie e fantomatiche organizzazioni-ombra.
Spesso il cosiddetto complottismo si rassegna a rincorrere spettri,
perdendo di vista il complotto (meglio, il progetto) che ormai è sotto gli occhi di tutti,
dentro una globalizzazione policentrica e smisuratamente ingovernabile se non in modo sommario e anche feroce.
Un caos epocale, dal quale emerge l’Antico Ordine Mondiale delle dominazioni pure,
a cui sembra opporsi – in modo non sempre leggibile – un rilevante segmento della leadership di ieri,
in precario equilibrio tra compromesso e battaglia aperta, in ordine al tono da conferire al Grande Reset
che nel frattempo avanza in modo inesorabile, sia pure a geometria variabile nelle sue infinite declinazioni tecnocratiche e geopolitiche.
Mentre lo stupidario nazionale italiota prolunga imperterrito il suo show affollato di tamponi e indici Rt, terribili “varianti” alle porte e simpatici banchi a rotelle, i cadaveri politici dei partiti dall’encelalogramma piatto fingono che scorra ancora un po’ di sangue nelle loro vene, ai margini di una trattativa – tra la vita e la morte civile del paese – che viene condotta da sapientissimi mandarini, nell’alto dei cieli in cui (non da oggi) ci si giocano a dadi le percentuali di felicità
o di angoscia da elargire o comminare a milioni di persone.
L’Antico Ordine Mondiale è quello di cui parla a chiarissime lettere Paolo Rumor
nell’esemplare libro “L’altra Europa“, che evoca – da carte riservate – la possibile esistenza di una linea pressoché dinastica, risalente addirittura a 12.000 anni fa, incaricata di governare la zootecnia umana con ogni sorta di espediente strumentale:
imperi e regni, teocrazie ierocratiche, dittature e democrazie, ideologie e teologie, fino al recente aggregato euro-atlantico e vaticano.
Gli scritti di Rumor – perfettamente consonanti con le recenti acquisizioni della cosiddetta “archeologia non autorizzata”, che parlano di tecnologie avanzatissime in tempi antichi – sembrano invitare a guardare con nuovi occhi alle continue, stranamente inarrestabili rivelazioni ufficiali sull’annosa “questione aliena”, sulla quale le stesse voci dell’establishment hanno smesso di scherzare, di negare l’evidenza.
E’ la scala di grandezza, in questo caso, ad appaiare certe presunte leggende alla dimensione planetaria del catastrofico presente, in cui teoricamente si pretende ancora che un piccolo partito, in un minuscolo paese, possa davvero dire la sua in una dimensione letteralmente incommensurabile, in cui tre soli fondi d’investimento, soci l’uno dell’altro (Vanguard, State Street e BlackRock) sono azionisti di qualunque cosa rappresenti il minimo interesse economico, in ogni campo:
banche e petrolio,
informazione e web,
armamenti e trasporti,
aerospaziale,
alta tecnologia e intelligenza artificiale,
edilizia e farmaceutica,
grande industria,
agroalimentare e grande distribuzione,
spettacolo e cultura,
telecomunicazioni e ricerca scientifica.
L’aspetto tragicomico del made in Italy pandemico è garantito dalla ritualità scadente di un paese sottomesso alla religione del virus, che riesce a irridere la Festa del Lavoro massacrando centinaia di migliaia di piccole aziende, e a dissacrare persino la Festa della Liberazione celebrando il 25 Aprile dei partigiani nei giorni del coprifuoco, in una sorta di squallida farsa, vagamente spettrale, che ricorda le note di Rosamunda inflitte ogni mattina ai prigionieri di Auschwitz.
E’ la stessa Italia dei coatti che nella primavera 2020 cantavano Bella Ciao dai balconi, pavesati a festa con lo slogan religioso “andrà tutto bene”.
L’altra Italia – quella “bannata” ogni giorno da Facebook e da YouTube – resiste davvero, a modo suo, veicolando informazioni.
Ai più scoraggiati, c’è chi propone un pensiero semplice: tanto accanimento contro i dissidenti
non può che confermare indirettamente il timore che incutono, nonostante tutto, ai gestori
Non profonderebbero tante energie, fino a trasformare giornali e televisioni in barzellette,
se non avessero paura di un possibile, ipotetico risveglio collettivo.
Considerate se questo è un uomo: davvero vogliamo continuare a vivere così?
E soprattutto: c’è qualcosa che possiamo fare, per cambiare il corso degli eventi,
sia pure in un pianeta palesemente dominato dall’alto, come oggi appare vistosamente evidente?
C’è qualcosa che dovremmo sapere, e che i dominatori conoscono benissimo?
Cosa nasconde, in realtà, l’ossessione nazistoide per il distanziamento interpersonale,
imposto per alimentare la diffidenza reciproca e spezzare ogni forma di solidarietà,
isolando l’individuo e lasciandolo in compagnia delle sue paure?
L’apocalisse in corso (il famoso bicchiere mezzo pieno) porta in regalo la rivelazione di un’enormità patente, indigeribile, e fino a ieri impensabile.
A meno che non si fosse letto Paolo Barnard, ovvero la descrizione minuziosa del sadismo di cui è capace, all’occorrenza, l’Antico Ordine Mondiale.