Vi piaceva Mick Jagger? Ora godetevi Fedez.
Tifavate per Berlinguer? Be’, potete consolarvi con Speranza.
Vi irrita Salvini? Niente paura, arrivano le Sardine.
Avevate detto no al nucleare, invocando una ricoversione glocal,
pacifista, solidale e green, come quella immaginata da Alex Langer?
Non c’è che l’imbarazzo della scelta: da Greta a Soros, da Bill Gates a Elon Musk.
Avevate palpitato per Thomas Sankara, cioè per la sovranità africana?
Coraggio: ci sono le flotte delle Ong per raccogliere in mare chi
scappa, dall’Africa schiava.
Qualcosa stona e non torna?
Troppi soldi in ballo, troppe frottole?
Sentite puzza di imbroglio?
Avvertite al collo qualcosa che assomiglia a un cappio?
E allora siete i soliti incorreggibili pessimisti, complottisti, negazionisti, sovranisti e, per buon peso, anche fascisti, dunque ignoranti e rozzi, sgradevoli e volgari, sicuramente anche omofobi.
Poveri sciocchi: il mondo è bellissimo, spensierato e libero. Non è mai stato più felice di così.
Se avete l’impressione che la democrazia sia stata semplicemente digitalizzata, siete fuori strada: la democrazia siete voi.
Lo s’è visto benissimo nelle ultime presidenziali americane,
stravinte regolarmente dal candidato più accattivante di tutti i tempi:
un uomo dal carismatravolgente, osannato dalle masse grazie anche al suo curriculum di specchiato filantropo,
da sempre dedito al sacrificio altruistico, alla causa della pace nel mondo, alla santificazione dell’onestà.
Uno vale uno, trillava in Italia il penultimo dei profeti nazionali,
quello che è riuscito a ribaltare anche le leggi della fisica e della chimica,
mettendo insieme prodigiosamente il fuoco e l’acqua, la merda e il risotto,
i sogni volatili e i ceppi di piombo alle caviglie.
Un mago dai poteri illimitati, capace di fondere alchemicamente – in un unico abbraccio, strepitoso –
gli amati alfieri del Pd, gli ostrogoti leghisti e l’adorato Cavaliere,
dopo aver regalato alla comunità italiana il miglior primo ministro della sua storia,
regnante nel corso dell’indimenticabile, meraviglioso 2020.
Tutto, del resto, procede per il meglio.
Da quando è stata universalmente decretata la ormai celebre pandemia di felicità,
gli esseri umani fanno a gara per brillare in intelligenza, senso critico e civile convivenza,
sottoponendosi volontariamente a meravigliose innovazioni :
La Dad e lo smart working,
il lockdown e le zone rosse,
il coprifuoco,
l’asporto e il delivery in luogo delle retrive frequentazioni di bar e ristoranti.
E’ stata riscoperta la bellezza della reclusione domestica,
mentre i pass vaccinali scoraggiano finalmente attività riprovevoli come il turismo,
insieme ad altre turpi abitudini (il cinema, il teatro, i concerti, gli
aperitivi, le imprudenti passeggiate all’aria aperta, i pericolosi
contatti umani).
S’è scoperto quant’è bello respirare male, con il volto coperto da un bavaglio.
E com’è entusiasmante non poter più lavorare, non poter più circolare, non poter più vivere come prima.
E’ molto bello, non avere più notizie vere dai giornali e dalla televisione.
E’ bello, poter contare sempre su qualcuno che ti spiega cosa puoi dire e cosa no, cosa puoi pensare e cosa no.
Ed è consolante, sapere di doversi vaccinare per sempre:
che scemi siamo stati, a non averci pensato prima.
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