19 apr 2023

Riprendiamoci la nostra VITA

 

Avranno almeno calcolato l’impatto di queste misure sulle nostre tasche ?

Sì e no. 

Secondo le proiezioni Ue citate dall’agenzia Euractiv,

 i prezzi finali dei carburanti per auto private dovrebbero aumentare “solo” di circa 10-12 centesimi al litro

 Pochi centesimi, ma che aggiunti ai prezzi già elevati di oggi non sono affatto trascurabili 

(per non parlare di cosa accadrà ai prezzi del trasporto aereo e marittimo).

 

Queste le stime assumendo che il costo di una tonnellata di Co2 

non superi i 45 euro.

 Il problema è che non c’è alcuna garanzia che le quote di Co2 

sul nuovo mercato ETS non sfondino il tetto dei 100 euro.

 

Hanno messo in piedi un sistema diabolico di titoli finanziari 

di cui non possono ovviamente controllare la dinamica dei prezzi. 

La scommessa – tutta sulla nostra pelle – di questi politici e burocrati 

degni dei piani quinquennali di sovietica memoria, 

è che grazie all’utilizzo sempre più diffuso di fonti rinnovabili, 

di veicoli elettrici e pompe di calore, grazie all’efficienza energetica e alle innovazioni tecnologiche, 

la domanda di combustili fossili tenderà a ridursi negli anni, 

calmierando automaticamente il costo delle quote di emissioni.


Peccato che i dati parlino chiaro

Da quando l’ETS è in vigore ciò non è mai avvenuto. 

 

Anzi, abbiamo assistito negli ultimi anni ad una crescita esponenziale del prezzo delle quote

Negli ultimi tre anni è quadruplicato: 

dai 25 euro circa per tonnellata del 2020 ai 97 euro di oggi.

 Martedì 21 febbraio, la quotazione ha raggiunto e superato 

per la prima volta i 100 euro per tonnellata.

 

Tra l’altro, come ha fatto notare di recente il Wall Street Journal in un commento intitolato

 “Europe’s Latest Carbon Fiasco”

l’ETS non ha ridotto le emissioni, ha solo reso l’energia in Europa molto più costosa. Inutilmente.


L’amara realtà è che la domanda di fonti fossili non tende affatto a ridursi

  (avete mai visto un traghetto andare a pannelli solari, o un aereo a batterie?).

 

 Cercando di accelerare la transizione green 

aumentando i costi di emissione di Co2, ma senza reali alternative, 

l’unico processo che questo sistema riuscirà ad accelerare 

sarà la deindustrializzazione e l’impoverimento della classe media.

 

È un attacco concentrico alla classe operaia e media

che sta assumendo dimensioni intollerabili. 

 

Siamo ormai di fronte alla prospettiva concreta 

per cui nell’arco di pochi anni, una casa di proprietà, 

un’auto, spostamenti aerei o marittimi, 

che oggi fanno parte dello stile di vita 

di gran parte della popolazione, saranno un lusso per

 pochi.

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