Ogni anno verso l’autunno la Consip – società controllata dal ministero
del Tesoro che si occupa degli acquisti del settore pubblico – scopre di
quante macchine di servizio a noleggio (senza conducente) ha bisogno la
Pubblica amministrazione e poi organizza l’asta.
La richiesta per
quest’anno è aumentata perché il governo renziano, per dar seguito ai
propositi mediatici del Capo, ha tagliato senza criterio e ha bloccato
gli acquisti, tranne che per la sicurezza (volanti della polizia) e la
sanità (le ambulanze degli ospedali).
Più Palazzo Chigi taglia, o simula
il taglio, più s’impenna la quota di macchine a noleggio.
È come il
gioco delle tre carte.
Con le concessionarie che vincono la gara, Consip
stipula una convenzione della durata di 12 mesi e fissa il limite di
spesa (per il 2015, appunto, sono 106 milioni di euro), poi ciascuna
amministrazione – inclusa quella centrale, cioè ministeri e governo –
riceve l’auto che preferisce per un paio di anni o al massimo tre:
modello utilitaria a benzina, berlina di media cilindrata a diesel
oppure monovolume a metano o anche elettrica.
Consip prevede un esborso
per il 2015 di 106 milioni, somma (esclusa Iva) che va ridotta di un
10-15 per cento se l’asta viene aggiudicata con un buon ribasso.
Rispetto al 2013 (gestione condivisa Monti-Letta), Consip pagherà 26
milioni in più – da 80,3 a 106 milioni – per quasi duemila vetture in
più (5.900 anziché 4.075).
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1 giorno fa
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