Tratto da I.O. un sunto di quanto potrebbe accadere in un prossimo futuro a chi ha mal riposto la propria fiducia....ed i propri soldi
"Ma per i piccoli risparmiatori vittime del crack cosa resta da fare adesso? Tentare di recuperare i soldi persi è impresa titanica in Italia fra studi legali e carte bollate, ma la speranza c’è. Innanzi tutto bisogna individuare eventuali responsabili e poi distinguere fra azionisti e obbligazionisti: i secondi infatti sono più tutelati dei primi in questi casi essendo la società emittente “obbligata” per legge nei loro confronti. La prima cosa da fare tuttavia – come spiega l’Associazione dei Risparmiatori – per gli obbligazionisti che hanno ancora in mano i titoli che presto andranno in default col pagamento della cedola di Marzo è quella di insinuarsi al passivo della società nel tentativo di recuperare qualcosa al termine della procedura di liquidazione. Poi occorre valutare se vi sono gli estremi per promuovere una causa contro l’istituto che ha venduto le obbligazioni ai risparmiatori senza che l’intermediario abbia messo al corrente il cliente dell’elevato rischio dell’investimento in base anche al suo profilo d’investimento. Spesso manca una firma, una manleva o un documento che fa sorgere la responsabilità contrattuale di chi propone l’investimento e per importi inferiori ai 10mila euro a volte le banche, se responsabili, preferiscono risarcire il cliente evitando così onerose spese legali e processuali. Diversamente, per chi ha percepito i bond aderendo all’aumento di capitale, occorrerà valutare le clausole del prospetto informativo di adesione che faceva riferimento a dati di bilancio probabilmente non veritieri, per cui potrebbe essere chiamata in causa anche la società di revisione, il collegio sindacale e la Consob. In ultima istanza – precisa l’associazione – sarà importante vedere se col tempo emergeranno responsabilità penali a carico degli amministratori, ragione per cui sarà possibile costituirsi parte civile in un eventuale processo. Questo ultimo passaggio vale anche per gli azionisti le cui prospettive di recupero delle somme investite in fase di liquidazione, stando agli ultimi dati di bilancio disponibili, è pari a zero. Per costoro, l’unica strada percorribile è appunto quella di promuovere una causa, meglio se collettiva (class action), contro eventuali responsabili del dissesto finanziario di ....... Ma qui, solo il tempo e l’evolversi degli eventi sarà d’aiuto."
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