23 lug 2021

Anche con il vaccino sei contagioso

 Un dibattito sempre più feroce, quello che accompagna la possibilità di introdurre il green pass
come elemento vincolante per avere accesso a una vita normale,
vietando ai non vaccinati l’ingresso agli eventi pubblici, ai bar e ai ristoranti.

Con le tensioni già divampate in Francia, dove i cittadini sono scesi in strada per protestare contro Macron
e il suo programma che renderà di fatto impossibile la quotidianità a chi non si è ancora sottoposto alla somministrazione.

E l’Italia pronta a sua volta a imitare l’esempio transalpino.

 
Tensioni figlie anche di una comunicazione imprecisa, contradditoria.


Come riconosciuto dal presidente dell’ordine dei medici di Roma Antonio Magi, intervistato da Radio Radio sul tema:

" è sbagliato innanzitutto sostenere che i non vaccinati siano un pericolo per gli altri,
e le troppe voci sull’argomento confondono gli italiani, anche perché ogni esperto presenta le proprie tesi come verità assoluta.
Meglio dire ‘non so nulla’ piuttosto che dare un proprio parere facendola passare per una evidenza scientifica”.



Non è che io faccio la vaccinazione e proteggo gli altri – ha spiegato Magi a Radio Radio –.

Innanzitutto io proteggo me stesso.

Assolutamente, il vaccino non protegge dal poter essere un ‘contagiante’.

Sia il vaccinato che il non vaccinato lo sono. 



Qual è il problema? 

Trovandosi alcuni soggetti a rischio, il vaccinato – non sa se in quel momento è portatore – può essere parte infettante.
Essendo vaccinato posso essere positivo. 

Far passare il messaggio che il non vaccinato è un pericolo pubblico per gli altri no! 


E’ un pericolo per se stesso, può prendere la malattia con tutte le sue fasi”.



Altro problema – ha aggiunto Magi – è la corretta comunicazione medico-paziente.
Se scopro che uno dei due bara l’alleanza che c’è tra i due si rompe e c’è la diffidenza.
Per vaccinarsi non ci vuole la diffidenza. 

Non ci vuole un messaggio di scontro ma un messaggio di convincimento.


Questo si ha con una informazione trasparente.

 Purtroppo però è stato un momento particolare.
È difficile trovare un buon medico comunicatore, molto spesso non sa comunicare, l’empatia è fondamentale.
Nelle facoltà di Medicina andrebbe insegnato anche come comunicare con il paziente.
Meglio dire ‘non so nulla’ piuttosto che dare un proprio parere facendola passare per una evidenza scientifica.


L’evidenza scientifica si ha nel tempo”.

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