24 lug 2012

TAGLIO COSTI ???? NOOOOOOO

Quanto si risparmia dalla soppressione e accorpamento delle Province?

Nessun risparmio di spesa, al momento, il beneficio è tutto da quantificare.

Con buona pace di quanti ancora oggi si ostinano ad illustrare e divulgare risparmi straordinari dalla soppressione delle Province.

Il riferimento incontrovertibile è ricavato dalla relazione tecnica del Governo al decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 che in merito all’art. 17 sulle Province così spiega:
Si tratta di una norma procedurale e, pertanto, non è possibile allo stato attuale quantificarne gli effetti finanziari, posto che questi potranno essere rilevati solo successivamente, al completamento dell’iter.
La disposizione normativa, in ogni caso, avrà effetti virtuosi in considerazione dei risparmi di spesa che deriveranno dalla riduzione del numero delle circoscrizioni provinciali.
Le disposizioni contenute nei commi da 6 a 9, che, in attuazione dell’art. 23 comma 18 del decreto legge n. 201 del 2011, come convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, trasferiscono ai Comuni tutte le funzioni riguardanti le materie di legislazione esclusiva statale già conferire alle province, comportano prospettive di maggiore integrazione funzionale con le funzioni già di competenza comunale. La norma non è suscettibile di produrre oneri in quanto contestualmente al trasferimento delle funzioni, saranno trasferiti altresì i beni e le risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative. L’effettiva quantificazione dei risparmi di spesa sarà possibile solo dopo l’individuazione delle singole funzioni, da effettuare con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto”.

Pertanto, scrive il Governo:
a) Non è possibile quantificare gli effetti finanziari della riforma;
b) Sarà possibile fare una verifica dei dati solo ad iter ultimato;
c) Il trasferimento ai Comuni delle funzioni amministrative già assegnate dallo Stato alle Province non comporta oneri;
d) La quantificazione degli eventuali risparmi sarà possibile solo dopo l’individuazione delle singole funzioni.
Ma allora ci chiediamo perché ancora una volta il Governo ha deciso di procedere con decretazione d’urgenza quando:
a) Non si è ancora effettuata neanche la ricognizione delle funzioni da trasferire;
b) Non si conoscono i risparmi;
c) Si afferma genericamente soltanto che non ci saranno nuovi oneri.

L’elenco delle province che non hanno i requisiti richiesti secondo i nuovi criteri stabiliti dal Governo e che quindi potrebbero essere cancellate.
Il Governo Monti ha appena approvato in Consiglio dei Ministri i criteri in base ai quali saranno tagliate le Province italiane come previsto dal decreto sulla spending review.

Le due regole molto semplici per il riordino delle province prevedono per i nuovi enti locali un popolazione residente di almeno 350mila abitanti ed un’estensione su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati.

Tutte le Province senza questi due requisiti saranno abolite e accorpate alle rimanenti.
A queste ultime rimarranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità mentre tutte le altre competenze fin qui esercitate verranno trasferite ai Comuni.
L’iter per l’abolizione definitiva è ancora molto lungo e prevede diversi passaggi anche in sede legislativa, ma vediamo quali sarebbero le Province cancellate secondo i criteri stabiliti oggi.

Tra parentesi il numero di abitanti o la superficie delle Province che non raggiungono i requisiti richiesti
Abruzzo
Pescara (324.407)
Teramo (312.961)
Basilicata
Matera (203.827)
Calabria
Crotone (174.463)
Vibo Valentia (165.981)
Campania
Benevento (286.994)
Emilia-Romagna
Rimini (331.831)
Piacenza (291.232)
Reggio Emilia (2292 km²)
Ravenna (1858 km²)
Forlì Cesena (2377 km²)
Friuli-Venezia Giulia
Pordenone (316.045)
Gorizia (142.209)
Lazio
Viterbo (322.119)
Rieti (160.576)
Latina (2250 km²)
Liguria
Savona (287.582)
La Spezia (223.516)
Imperia (223.335)

Lombardia
Sondrio (183.238)
Lecco (341.233)
Lodi (229.095)
Como (1288 km²)
Monza Brianza (405 km²)
Mantova (2339 km²)
Cremona (1772 km²)
Varese (1199 km²)
Marche
Macerata (325.896)
Ascoli Piceno (213.909)
Fermo (178.342)
Molise
Isernia (88.561)
Piemonte
Asti (220.082)
Biella (185.328)
Vercelli (179.055)
Verbano-Cusio-Ossola (163.121)
Novara (1339 km²)
Puglia
Taranto (2430 km²)
Brindisi (1840 km²)
Barletta-Andria-Trani (1543 km²)
Sardegna
Nuoro (160.040)
Sassari (336.977)
Oristano (165.531)
Carbonia-Iglesias (129.597)
Olbia Tempio (159.141)
Medio Campidano (102.010)
Ogliastra (57.959)
Sicilia
Enna (171.854)
Ragusa (319.867)
Caltanissetta (270.670)
Siracusa (2109 km²)
Trapani (2459 km²)
Toscana
Livorno (343.128)
Lucca (1773 km²)
Pisa (2444 km²)
Pistoia (293.510)
Siena (273.284)
Grosseto (228.783)
Prato (250.791)
Massa-Carrara (203.744)
Umbria
Terni (234.586)
Veneto
Belluno(213.078)
Rovigo (247.948)
Padova (2142 km²)
Treviso (2477 km²)
21 luglio 2012

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