3 dic 2011

48 ORE AL "D" DAY

RIFLESSIONE
Questo Governo è in carica da quasi 20 gg.. C'erano dei provvedimenti immediati da prendere per salvare l'Italia. Lo spread btp era più o meno a 500 sul bund.
Dopo questo periodo, la nebbia agli irti colli sale......fino al 29 novembre il bund è rimasto a 500 (490 per la precisione), nessun provvedimento urgente è stato fatto....ah sì, un tal Ministro non si è seduto ad una scrivania perchè forse era la stessa alla quale si era seduto Mussolini, un tal altro voleva sedersi sulla scrivania che era stata di Togliatti, ma un precedente Ministro - comunista - l'ha fatta sparire perchè "innamorato della stessa". E poi cosa è successo ?
Dal 30 novembre il bund è miracolosamente sceso a 430 circa (senza nessun provvedimento) i giornalisti pasticcati non hanno fatto altro che parlare e sparlare su tagli di qui (non di là) su aumenti di qui (non di là), le parti sociali verranno convocate oggi, giusto per prendere atto di quali saranno gli aumenti di imposte.
Da noi c'è un detto : Maria goo un dubi.....(questa è la pronuncia) me sa che i me inkula de scià e de là (oppure) davanti e dedrèe.
Però un risultato è arrivato........la cassa integrazione per una 20ina di dpendenti.......

"Scrive il Corriere della Sera on line che la Gemeaz Cusin, la società che gestisce il ristorante, ha deciso di gettare la spugna e chiede all’amministrazione di Palazzo Madama "una soluzione amichevole" per rescindere consensualmente il contratto, sottoscritto il 12 febbraio 2010. La società appaltatrice ha messo la questione in mano agli avvocati, che hanno redatto un parere con cui sperano di convincere Palazzo Madama a rivolgersi altrove per sfamare i senatori. Nella relazione si legge che, prima della decisione dei questori di tagliare i costi, i senatori pagavano per un pranzo "il 13% del prezzo effettivo, anche per i pasti di tipo superiore o pregiato, il cui costo ricadeva, quasi per intero, sull’Amministrazione".
Ora però, che le quote percentuali a carico degli utenti "sono state sensibilmente incrementate» e che i senatori pagano la spigola o il filetto quanto i comuni mortali, è comprensibile che alla Gemeaz Cusin i conti non tornino più. E che la società chieda lo scioglimento consensuale del contratto con decorrenza 31 dicembre 2011. Da quando i costi sono quelli di un comune ristorante del centro di Roma, lamenta la società, "si è verificata una eccezionale diminuzione dell’attività", con una riduzione dell’affluenza "di oltre il 50 per cento".
La Gemeaz Cusin, secondo quanto riporta il Corriere, stima "un calo del 70 per cento dei pasti prodotti", con conseguente perdita economica ed esuberi del personale. Il primo effetto concreto è la richiesta di cassa integrazione per 20 dipendenti del ristorante."             

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