16 dic 2013

Quale pacchetto Vorresti scartare ?

.......nel senso di aprire :-))

23 nov 2013

GENITORI SVEGLIA

Sarebe il caso di riflettere seriamente sul contenuto di questo articolo e sarebbe il caso che i genitori si attivino per insegnare ai propri figli le conoscenze che hanno avuto in dote dai loro nonni.

All'inizio degli anni Novanta le scienze umane sono state fatte sparire dall'orizzonte dell'informazione di massa, semplicemente con il silenzio, non parlandone più \. Dato l'enorme entusiasmo che avevano suscitato nel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Novanta, il fatto che nessuno abbia fatto rilevare questa sparizione sarebbe «strano» se non rappresentasse la conferma che la sparizione è stata voluta.
Le cattedre ovviamente sussistono, ma le loro scienze non fanno più notizia \. Contemporaneamente sono state eliminate dalle scuole, per ordine dell'Ue, antiche, nobilissime e essenziali discipline come la geografia, la letteratura latina e greca con le lingue corrispondenti, riducendole tutte a fantasmi, innocui brandelli di un sapere inesistente.
Perfino la storia, privata di tutti i contributi metodologici di cui l'epoca moderna l'aveva arricchita, sembra diventata un residuo d'altri tempi, impotente a dare agli uomini quella consapevolezza di se stessi che ne è il frutto principale, conquista fondamentale della civiltà europea. Anche questo è stato deciso e messo in atto nel più completo silenzio.
Sembra di vivere in una società di analfabeti, dove nessuno è in grado di valutare e di esprimere un giudizio su simili provvedimenti.
Eppure anche soltanto il corpo insegnanti italiano (ma il decreto riguarda tutte le scuole dell'Ue) è costituito da circa un milione di persone. Come mai non hanno protestato, non hanno espresso il loro parere su una decisione così grave?
Di fatto i governanti, provvedendo a educare tutti con le scuole di Stato, hanno dettato anche il tipo di insegnamento cui i sudditi debbono essere sottoposti, tipo d'insegnamento che possiamo riassumere nel dato che segue: gli studenti debbono studiare in modo da non imparare nulla, o quasi.
Per prima cosa non debbono imparare a «pensare», a che cosa serva «pensare», a che cosa serva «conoscere»; di conseguenza, debbono imparare tutto senza imparare nulla su di sé, sulla propria vita, sul proprio ambiente, sul proprio gruppo, sulla propria storia, sulle istituzioni e sul potere che le regge.
Sembra evidente che tutto questo sia stato programmato in vista dell'ideologia di chi comanda in Europa, o almeno di quello che si suppone sia questa ideologia: l'omogeneizzazione mondiale, la formazione di persone tutte uguali: i «cittadini del mondo».
È obbligatorio, pertanto, insegnare ai ragazzi quale sia la verità sul sesso stabilita dal Potere. Non quella che il bambino vede, sente, tocca su di sé da quando è nato, quella della natura che ha fornito il pene e l'utero per la prosecuzione della specie, Dna diversi fra maschi e femmine, così come ha fornito gli occhi per vedere, i polmoni per respirare, ma quella del gender (termine che non viene mai tradotto vista la sua ambiguità).
Che poi è ovviamente quella imposta dagli omosessuali «maschi» e che l'Italia ha approvato: si è maschi o femmine, o anche trans, se l'individuo crede o pensa o desidera, o «sente» di esserlo. Il Consiglio d'Europa ha fornito la traccia obbligatoria per tutti. Al Policlinico di Bari si effettuano cambiamenti di sesso con 170mila euro a intervento forniti dalla Regione Puglia, stanziamento che naturalmente serve a incrementarli. Perché si vogliono rendere più frequenti e «normalizzare» i cambiamenti di sesso caricandone la spesa sulle spalle della società? La spiegazione va cercata nel loro desiderio di integrazione. Le tecniche chirurgiche odierne facilitano questo scopo, anche se si tratta di operazioni di per sé molto complesse, e che lasciano sempre, o quasi sempre, conseguenze negative fisiche e psicologiche.
Una cosa, però, la si può dedurre con sicurezza da questi comportamenti: nella direzione di senso impressa all'Europa dal Laboratorio per la Distruzione l'uguaglianza finale non sarà soltanto quella delle idee, della lingua, della religione, della Patria, ma anche fisica.
L'uguaglianza che si persegue, però, è il più possibile «indistinta», di cui il modello è il «trans» \. Quello che abbiamo davanti oggi, dunque, in Occidente, è il mondo della non-forma che pretende di diventare modello prevalente sulla forma. È ciò cui tende il Laboratorio per la Distruzione: nulla è più debole della non-forma. Come è ovvio, sul grigio cui si sta riducendo l'Europa, debolissimo di per sé, vincerà il «nero».
Si tratta, dunque, di preparare i giovani a non appartenere a nulla, a non identificarsi in nulla, a non sapere orientarsi sessualmente ma anche geograficamente, come è stato affermato con semplicità eliminando la geografia dagli insegnamenti scolastici: a che servirebbe visto che il pianeta appartiene a tutti?
Perfino della psichiatria e del problema dei malati di mente, di cui si era discusso in Italia con grande passione dal '68 in poi a causa delle teorie di Franco Basaglia sulla necessità di chiudere i manicomi e di liberare i pazienti da una vita presso a poco carceraria, adesso non si sente più parlare. Non esistono più malati di mente? Come si curano? Come se la cavano i parenti nell'assisterli? Non lo sappiamo.
È evidente che l'informazione in proposito è stata messa a tacere.

Notte

Dedicata

21 nov 2013

DIVULGATE QUESTO ARTICOLO

Nel giro di 10 anni del nostro Paese non rimarrà più nulla. O quasi. E’ la conclusione catastrofica cui giunge nella sua analisi il professore Roberto Orsi della London School of Economics and Political Science (LSE). Che cosa ci sta portando alla dissoluzione e all’irrilevanza economica? Una classe politica miope che non sa fare altro che aumentare le tasse in nome della stabilità. Monti ha fatto così. E Letta sta seguendo l’esempio. Il tutto unito a una ”terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d’Europa”.
L’ANALISI DI ORSI
“Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.
Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile, ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento estremamente miope dell’IVA (un incredibile 22%!), che deprime ulteriormente i consumi, e a vacui proclami circa la necessità di spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite finanziarie. Le probabilità che questo accada sono essenzialmente trascurabili. Per tutta l’estate, i leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente. In effetti, non è impossibile per un’economia che ha perso circa l’8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio positivo.Chiamare un (forse) +0,3% di aumento annuo “ripresa” è una distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una grave recessione a una sorta di stagnazione.
Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l’immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell’élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. L’Italia non avrebbe potuto affrontare l’ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori.
La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l’apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell’Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull’Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell’UE sapendo perfettamente che l’Italia non è neanche lontanamente in grado (come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza , l’Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione certa.
L’Italia ha attualmente il livello di tassazione sulle imprese più alto dell’UE e uno dei più alti al mondo. Questo insieme a un mix fatale di terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabiled’Europa, sta spingendo tutti gli imprenditori fuori dal Paese. Non solo verso destinazioni che offrono lavoratori a basso costo, come in Oriente o in Asia meridionale: un grande flusso di aziende italiane si riversa nella vicina Svizzera e in Austria dove, nonostante i costi relativamente elevati di lavoro, le aziende troveranno un vero e proprio Stato a collaborare con loro, anziché a sabotarli. A un recente evento organizzato dalla città svizzera di Chiasso per illustrare le opportunità di investimento nel Canton Ticino hanno partecipato ben 250 imprenditori italiani.
La scomparsa dell’Italia in quanto nazione industriale si riflette anche nel livello senza precedenti di fuga di cervelli con decine di migliaia di giovani ricercatori, scienziati, tecnici che emigrano in Germania, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia, così come in Nord America e Asia orientale. Coloro che producono valore, insieme alla maggior parte delle persone istruite è in partenza, pensa di andar via, o vorrebbe emigrare. L’Italia è diventato un luogo di saccheggio demografico per gli altri Paesi più organizzati che hanno l’opportunità di attrarre facilmente lavoratori altamente, addestrati a spese dello Stato italiano, offrendo loro prospettive economiche ragionevoli che non potranno mai avere in Italia.
L’Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese ad un quasi – collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio del Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica, che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell’ordine repubblicano. L’interventismo del Presidente è particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e del governo Letta, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale.
L’illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il Presidente, la Banca d’Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L’attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l’intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che Monti ha aggravato la già grave recessione. Letta sta seguendo esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell’Italia.
In conclusione, la rapidità del declino è davvero mozzafiato. Continuando su questa strada, in meno di una generazione non rimarrà nulla dell’Italia nazione industriale moderna. Entro un altro decennio, o giù di lì, intere regioni, come la Sardegna o Liguria, saranno così demograficamente compromesse che non potranno mai più recuperare.
I fondatori dello Stato italiano 152 anni fa avevano combattuto, addirittura fino alla morte, per portare l’Italia a quella posizione centrale di potenza culturale ed economica all’interno del mondo occidentale, che il Paese aveva occupato solo nel tardo Medio Evo e nel Rinascimento. Quel progetto ora è fallito, insieme con l’idea di avere una qualche ambizione politica significativa e il messianico (inutile) intento universalista di salvare il mondo, anche a spese della propria comunità. A meno di un miracolo, possono volerci secoli per ricostruire l’Italia.”
Fonte http://www.affaritaliani.it/economia/london-school-economics171013.html

18 nov 2013

Titoli da monitorare

Buongiorno. Ad inizio della settimana, diamo un'occhiata a quei titoli che si trovano sotto la media a 50 periodi e pertanto più sensibili ad un rimbalzo.

In prima fila troviamo gli Istituti bancari.





10 nov 2013

MISTIFICAZIONI E FALSE INFORMAZIONI

In Italia, Saccomanni e le banche spingono a pensare che siamo indietro nel porre limiti all'uso del contante. Forse però non tutti sanno che abbiamo il limite più basso al mondo e in Germania non esistono soglie massime. E’ di una settimana fa l’affermazione del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, secondo cui l’Italia sarebbe indietro rispetto agli altri paesi nei limiti legali al pagamento in contanti. Parole che avevano scatenato la reazione indignata di parte della maggioranza, tanto che lo stesso ministro ha dovuto smentire che il governo stesse preparando una nuova stretta anti-cash. Tuttavia, da quando è stata prevista la limitazione all’uso del contante oltre i mille euro, la grande stampa, le associazioni bancarie e la stessa politica ci bombardano di affermazioni univoche: limitare il contante serve a combattere l’evasione fiscale, siamo in ritardo sul resto del mondo. Abolizione contante: la verità sugli altri paesi europei In realtà, non è così. Non solo vantiamo la soglia più bassa al mondo, ma in stati come la Germania non esiste alcun limite nell’utilizzare il cash e recentemente la Bundesbank, non certo un movimento populista, ha tenuto un convegno sul tema, difendendo il diritto del cittadino la modalità dei suoi pagamenti. Con la conseguenza che in Germania l’economia nera ammonterebbe al 13,5%, contro l’oltre il 20% dell’Italia. Insomma, non sarebbe la guerra al contante la soluzione per stanare gli allergici alle tasse. In paesi come Francia e Spagna, poi, il limite è fissato tre volte sopra quello italiano. Ciò che accade all’estero, invece, è che mediamente si paga molto meno con il contante, mentre una percentuale di pagamenti di gran lunga superiore a quella in Italia è effettuata con carte di credito. Negli USA, ad esempio, l’uso del contante è pari a circa un quinto del totale dei pagamenti, mentre nel nostro paese il rapporto è inverso. Ma, attenzione: parliamo di un uso “volontario” dell’uno e dell’altro metodo di pagamento, non di una forzatura normativa. Ed è tutto da dimostrare che pagare con carta di credito sarebbe più “evoluto” che pagare con banconote cash. Far transitare tutti i pagamenti dalle banche, infatti, può certamente offrire maggiore sicurezza “fisica” che andare in giro con le banconote, ma il contante non ha costi. E’ gratuito. L’uso di bancomat e carte di credito, invece, è oneroso. Non solo. L’uso del contante garantisce una percezione e una consapevolezza immediate del livello dei propri consumi, mentre la stessa cosa non si può dire dei pagamenti con carte di credito o altro. E c’è un aspetto che viene spesso sottovalutato, ma che si dovrebbe considerare maggiormente. Pagamenti alternativi all’uso del contante forniscono alle banche una mole di informazioni enorme, che queste potrebbero utilizzare per scopi commerciali, cedendoli ad agenzie di marketing o a società di produzione di beni e servizi, monetizzando da esse. In sostanza, terzi saprebbero cosa compri, quanto spendi, quando spendi e in che luogo. Nei fatti, si corre il rischio di creare una società non libera, o meglio, in cui la garanzia di riservatezza non sarebbe più assicurata, nonostante le leggi certamente restrittive in tale campo. Sarebbe come se vivessimo tutti sotto le telecamere vigili di un Grande Fratello fiscale e finanziario, che oltre tutto pagheremmo noi con le nostre commissioni. Sono diversi e trasversali i movimenti politici e non, che considerano un diritto fondamentale della persona l’uso del contante. A quanti sostengono che per combattere l’evasione fiscale, lo stato deve poter sapere come e quanto spendi, potremmo rispondere semplicemente che dovremmo essere noi contribuenti a pretendere di sapere come lo stato spende i nostri soldi.

31 ott 2013

EURO SCETTICI

A sinistra sono proprio degli struzzi ........

30 ott 2013

Geronimo

Ti porterò sempre con me. At salud.

L'Arte della Guerra

Come in guerra, anche nella vita di tutti i giorni la migliore battaglia è quella che vinciamo senza combattere.

La guerra, lo scontro, la competizione di forze, apparentemente riferibili al solo ambito militare, e dunque alla dimensione sociale e collettiva del vivere, in realtà, ad un più profondo esame, rimandano a una dinamica interiore, personale, propria di ciascuno di noi.

Per questo, le istruzioni contenute nell'Arte della Guerra vanno intese come precetti di profonda saggezza, applicabili a qualsiasi aspetto della realtà (interna ed esterna, soggettiva e oggettiva, individuale e sociale) che si presenti sotto la forma dinamica del conflitto.

Insegnamenti permeati dal pensiero fondante della filosofia orientale: quel principio dell'armonia tra gli opposti che, se crea continuamente polarizzazioni, tensioni, guerre, tende comunque a ricomporsi e a considerare il conflitto come un'eccezione, una violazione di quell'equilibrio naturale che dovrebbe trovare altri modi per sussistere.

Non a caso, proprio le prime parole dell'Arte della Guerra sono una severa messa in guardia contro qualsiasi impresa militare concepita e attuata alla leggera, oppure pensata come la via più breve per raggiungere un risultato:

“La guerra è di vitale importanza per lo stato, è materia di vita o di morte, una scelta che può condurre al successo o alla rovina. E’ un campo di studio e di riflessione che non può essere affrontato con leggerezza”.

RCS

Altro titolo che potrebbe diventare interessante, in seguito alla vendita delle proprietà immobiliari.

SARAS

Questo laterale potrebbe essere interessante.

19 apr 2013

BUONO PER TUTTI

"Bill Gates ha recentemente tenuto un discorso in una scuola superiore di circa 10 cose che la scuola non vi insegna, ma che dovete imparare il più velocemente possibile!
Potrebbero non piacervi. Sappiate però che lui le ha sicuramente applicate!

Queste cose parlano dei buoni sentimenti e insegnamenti politicamente co...rretti che hanno creato generazioni di giovani del tutto privi di senso della realtà della vita.

Regola 1: La vita è ingiusta: abituatevi!


Regola 2: Il mondo non se ne frega per la vostra autostima.
Il mondo si aspetta che combinate qualcosa prima di poterne gioirne voi stessi.

Regola 3: Non si guadagnano $ 60.000 all'anno una volta finita la scuola. Non avrete telefono e auto aziendale prima di aver meritato, guadagnato questi privilegi.

Regola 4: Se pensate che la vostra insegnante è duro con voi, aspettate di avere un capo.

Regola 5: Lavorare in una friggitoria non significa "abbassarsi". I vostri nonni avevano una parola diversa per questo: la chiamavano "opportunità".

Regola 6: Se fate un pasticcio, QUESTA NON E 'COLPA DEI VOSTRI GENITORI, smettetela di piagnucolare e imparate dai vostri errori.

Regola 7: Prima della vostra nascita, i vostri genitori non erano così noiosi come lo sono ora!
Sono diventati in questo modo:
* Per pagare le vostra bollette,
* Per pulire i vostri vestiti
* A furia di ripetere all'infinito quanto siete bravi e intelligenti.
Quindi, prima di salvare le foreste pluviali dai parassiti della generazione dei vostri genitori, iniziare a pulire la vostra stanza e mettete in ordine tutto ciò che vi si trova.

Regola 8 : in certe scuole sono stati aboliti i voti e i giudizi e vi sono state date delle opportunità per essere promossi: non è così nella vita reale!

Regola 9: La vita non è divisa in semestri. L'estate non è un periodo di ferie. E sono molto pochi i datori di lavoro disposti ad aiutarvi a farvi assumere, è vostra responsabilità.

Regola 10: La televisione non è "vita reale".
Nella vita reale, le persone lasciano il caffè e vanno a lavorare.


Se siete d'accordo, fate circolare, in caso contrario, mettere la testa sotto la sabbia e fare un respiro profondo. "
Bill Gates

17 apr 2013

PRELIEVO FORZOSO ?

FONTE: ILRIBELLE.COM Mancano non più di 6/8 settimane prima che venga applicato un prelievo forzoso ai conti dei risparmiatori italiani. Almeno così è come la pensa Eugenio Benetazzo, economista di una certa visibilità soprattutto negli ultimissimi anni. In merito alla tempistica di questa operazione, e ora ne vedremo i dettagli almeno come delineati da Benetazzo stesso, naturalmente ci permettiamo di sollevare più di un dubbio: non abbiamo la sfera di cristallo e lasciamo previsioni del genere ai futurologi. Sulla possibilità che ciò possa avvenire, o prima o poi, è invece ormai il caso di nutrire parecchie ragionevoli certezze. Anche a livello europeo, da studi di ambito ufficiale o meno, arrivano notizie e indiscrezioni che vanno in tal senso. Quanto meno, i conti in tasca, agli italiani, li hanno già fatti da un pezzo. Dunque, a quanto pare, secondo le rilevazioni di Bankitalia, i privati cittadini, parliamo quindi di persone fisiche, che detengono giacenze bancarie al di sopra dei 100 mila euro - questo il target che appare preso di mira - sarebbero cinque milioni. Ed è su questi, primariamente, che il prossimo governo dovrebbe andare a intervenire. Sarà naturalmente una manovra tampone per contrastare lo stato disastroso dei conti pubblici che, nel sonno - complice, e in parte inspiegabile - dei mercati (ne abbiamo scritto qui http://www.ilribelle.com/quotidiano/2013/4/11/spread-giu-e-borse-su-ma-i-conti-non-tornano.html ) stanno facendo sprofondare sempre di più il nostro Paese nel baratro. A questo proposito, ai correntisti con somme accantonate di tale o superiore entità, verrebbe richiesta, cioè imposta, una sorta di tassa di solidarietà. Benetazzo azzarda l'ipotesi che tale imposta possa essere anche piuttosto contenuta, cioè tra lo 0.5 e il 3%, e che a questa possa essere aumentata anche l'imposta di bollo, passando da 0.15% a 0.50% per quanto attiene agli assets finanziari detenuti complessivamente. Parimenti, e siamo ancora al campo delle previsioni che ci sentiamo di condividere, sarebbero ovviamente introdotti dei meccanismi di protezionismo, o meglio di blindatura, per quanto attiene la eventuale fuga di ricchezze e capitali dal nostro Paese. Quest'ultimo aspetto veicolato al fine di preservare l'integrità e la tenuta del sistema bancario italiano. Il punto è che il prossimo governo, per quanto potrà tardare, dovrà comunque spendersi in qualche modo per trovare la copertura per ulteriori 12/18 mesi di Cassa Integrazione: quella in deroga sta volgendo al termine e, come ci indicano le cronache (qui http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2013/4/15/cassa-integrazione-allarme-cgil-ma-finisce-li.html ), pare che i fondi stiano inevitabilmente terminando. Il dato generale che emerge dalla situazione, è quello, proprio dal punto di vista pratico, che vede l'unico sostentamento attuale, che ha contribuito a non far sprofondare del tutto la società nella crisi più nera almeno sino a questo momento, che risiede nel fatto che stiamo utilizzando ciò che avevano accumulato, eventualmente, i nostri genitori e i nostri nonni. Sono quei risparmi, spesso pochi spiccioli, che stanno funzionando in questo momento per supplire al sistema di welfare in smantellamento. E che suppliranno ancora un poco visti i conti disastrosi relativi agli ammortizzatori sociali ormai a secco. Ma si tratta, con tutta evidenza, di metodi a scadenza imminente. Quando sono finiti i risparmi, e non ci sono più ammortizzatori sociali, c'è la fame. Al di là delle previsioni di Benetazzo, che comunque è impegnato, per professione, in attività finanziarie volte, secondo la sua "mission", ad evitare di far perdere troppo denaro a chi decide di seguirlo in tali operazioni (e che ovviamente non sottoscriviamo neanche lontanamente) la realtà di fondo rimane. Nell'attuale spostamento di ricchezza dalle tasche dei cittadini a quelle delle Banche, attraverso la strada delle leggi statali imposte per rispettare i diktat dei banksters internazionali, è evidente che venendo meno, via via, la possibilità di drenare denaro mediante tasse dagli stipendi che sono in calo, si decida di andare a colpire direttamente la parte patrimoniale dei cittadini. Torneremo nei prossimi imminenti giorni su questo tema, perché nel momento in cui si parla di "patrimoniali", tutto ruota attorno alla definizione esatta di che cosa si intende per patrimonio. Tassare le prime case, anche non di lusso, è una cosa. Tassare i grandi assets immobiliari è un'altra. Tassare conti correnti con 100 mila euro è una cosa, andare a indagare sui grandissimi patrimoni è invece affare differente. È qui che si gioca il tutto. Ma che la direzione presa dalla speculazione sia di prelevare direttamente ricchezza dai cittadini non è in discussione.

28 mar 2013

LIRA/EURO?

buondi Gio et soci--Lungi da me l'idea di avere la soluzione dei problemi Italici ..che andrebbe ricordato.. essi iniziarono subito dopo la fine della seconda guerra mondiale..Mentre noi ci arabbattavamo i Crucchi  si davano da fare. E su questo Nessuno può smentirmi..
Orbene uscire dall'euro.  Non risolve alcun problema. Punto. Ma ne creèra di nuovi ..inflazione in primiss--poi fuga dei capitali e dei cervelli aumenti delle bollette di Gas ( materia importata) e della luce ( vero che siamo autosufficienti..ma..cazzarola trovo sempre un ma.. guarda caso la nostra autosufficienza deriva dalle centrali a metano-- il vento e l'eolico servono a pochino) e la benzina? pare che anche ella arrivi da fuori..ora siamo a 1.7ecc euro dopo  sarà a quante lire? 4000/5000?---

Orbene vi è un paese che questo problema lo sta affrontando( Cipro)   stanno facendo i salti mortali per stare all'interno dell'euro..chissa mai perchè...Eppure loro sarebbero stati buttati fuori ...cosi semplicemente ..come l'acqua sporca.   sarebbero tornati alla loro moneta ,continuerebbero a fare il paese di bengodi per il grano russo ecc.. invece no..voglono starci dentro-
Saranno tutti dei pirla?   Difficile...Il fattore ricorrente e sempre lo stesso Le fottute banche...e dal 2007 che ci incul....(censura).. alla grande e NOI POPOLI DELLA TERRA CONTINUIAMO A PROSTARCI AGEVOLANDO L'ATTO ...
L'Irlanda/    la Spagna/ L'Islanda/ la Grecia /il Portogallo...Tutti trombati dalle banche..e vai che la lista mica finisce qui...
Torniamo a noi... intanto per quel vincolo del 3% non possiamo neanche pagare i fornitori  (altri 70 miliardi ) perchè il grano manca  ..ma mica da mò ! ai voglia.. Ricordate la prima cosa che fece il governo Monti ?  si l'IMU ..servivano soldi ..e non si potevano stampare altri bot...
Non e cambiato nulla ,a parte la cifra aumentata che lo stato/enti/regioni/province.. devono ai loro fornitori..

Da qualche parte ho letto che con la nostra politica , noi spendiamo un 15 miliardi in più dei nostri corrispondenti francesi e/o inglesi..sempre il solito discorso ..La casta..ma quante sono le caste..
Giornali e giornalisti i primi in parte finanziati  i secondi poi con il loro ordine.(che pare ci sia solo da noi)
 Magistrati e baroni  universitari.
.teatri--- che almeno promuovessero qualche lirica, commedia, o altro ..
 forze armate  e qui vien da ridere...  abbiamo più generali
 che armate pare che siano almeno 70 .. (fatevi un piccolo giro su google digitando generali e ammiragli)
Eccetera---------------------------------

Mi viene in mente quella barzelletta sul tombino otturato---

Un passante segnala ad un vigile che un tombino è pieno di foglie..
 Il vigile stende il rapporto-
L'assessore  legge il rapporto e col vigile si reca sul luogo---
Accertatosi della cosa stila il rapporto--
 viene convocato il geometra comunale con la squadra adetta..

L'indomani si recano sul posto : il vigile per gestire il traffico, il Geometra, per dirigere.. l'assessore, per controllare .. i 3 rappresentanti del sindacato. per le tutele dell'operaio.. e  constatano il danno.... ma non possono intervenire perchè l'operaio (cantoniere) e ammalato..quindi rinviano il tutto a data da decidere..

intanto riprende a piovere...

...azzo.  pero chissa  e se comandasse un crucco?! Siamo cosi sicuri che sia peggio? mah?..

 Trovo sempre dei MAH .. mannaggia..
 saluti..

11 mar 2013

Bastian Contrario--dar pitt...

Lè na vita che nun scrivo ...manco me ricordo como se fà --comunque vorrei rispondere al Sig. Prinz.. sull'Euro ..sulla politica, passo, le mie idee sono Molto più radicali.

 Sulla possibilità poi che si realizzi  il cambiamento posto  ho  i miei dubbi . Per un motivo molto semplice,quelli che dovrebbero cambiare le cose ,sono gli stessi che ora  ci marciano sù. e a meno di volere una dittatura nessuno di loro si priverà dei Gioielli da solo.

 Nessun dubbio che il cambio a 1,936,27 lire ci abbia sfavorito,ma, andrebbe anche ricordato quello che successe  prima e dopo..Piccolo esempio i giornali un paio di mesi prima del cambio arrottondarono il prezzo da 1500 lirette a 1700--un 13% secco ...poi col cambio ,altra aggiustatina  e vai ,tanto paga sempre il pirla... Inutile dire che tutti gli altri generi seguirono la stessa strada.
Tornare alla lira-- facile a dirsi ma difficile a farsi.. alcuni punti da tenere presente..

  I nostri debiti sono in euro e vanno restituiti in quella moneta.. Nessuna nazione europea accetterebbe le lire, per un motivo ultra semplice  Svalutazione di un buon 30% iniziale e con proseguio in crescita...
Qual'ora si volesse fare andrebbe anche conteggiato il tempo materiale per far si che questo accada.. diciamo un  anno a voler essere magnanimo..

Materie prime   (petrolio,metalli, cibo,) esse andranno sempre pagate come ora  in dollari..e/o Euro..
quindi non potremo mai abbandonare la seconda moneta..almeno per quello che riguarda i pagamenti..

Andrebbero anche salutati tutti quei miliardi di euro che si volatizzerebbero dalla nostra patria (  la Grecia insegna )  per non dire delle attività produttive le sedi manifatturiere rimangono ma si spostano  le proprietà  in Lussemburgo  dove tasse e altre cose sono più basse.. ( e chiamali stupidi)

Volendo potrei continuare  ci sono almeno 2 dozzine di altre cose da tener presente.  e sono tutte sfavorevoli al cambio moneta..

Ora parliamo di un cambio moneta serio ,tanto per intenderci non come quelli Argentini o Africani  dove gli zeri sulle banconote erano talmente tanti che valevano meno di un pezzo di carta igenica ..usata..
Prendiamo la Svizzera, per ipotesi..mettiamo che un domani essa voglia ridenominare la moneta da Franco Svizzero a .. credito ,obolo doblone --il nome conta poco..contano le finanze..
 E qui le cose cambiano alla grande  ..inanzi tutto  le finanze Elvetiche sono da sogno .. pochi debiti  una manciata controi  nostri 2000 miliardi..( che ci costano un  70 di miliardi l'anno  di interessi..non va dimenticato)..

poi vuoi mettere , in Svizzera hanno dovuto bloccare il cambio con l'euro(valore)   talmente alta era la richiesta di quella moneta rifugio..(per non parlare delle cassette di sicurezza ,tutte esaurite in 2 mesi prezzi aumentati e nuove cassette in costruzione.)
Ecco quel paese potrebbe in 6/8 mesi cambiare moneta e non risentire  alcun danno,
Noi  mentre decidiamo di farlo vedremmo inanzi tutto due cose.. un aumento dei tassi sui nostri BTP/botCCT ecc. e qualora fossimo ancora vivi al cambio..( si io una piccola rivoluzione la tengo presente ,,e per rivoluzione intendo disordini alla Greca  dove i sindacati non contano nulla gli operai poi meno che zero e tutti gli altri..quelli non necessari  ai potenti  servono come zerbini ) Una fuga di capitali..inutile pensare a leggi che lo impediscano,ci sono già e non servono a nulla i miei soldi vanno dove voglio io ..mi basta andare in un qualsiasi paese confinante e da li tramite banca ritirare il contante...
La finanza comanda in questo mondo ,non la Germania o gli Usa_ La finanza.  Essa decide chi va a governare il tal paese  e come andra governato . Lasciando ovviamente tutte le grane ai vari governi oberati dai debiti, che va ricordato sono nelle loro mani..

Sull'alternativa  avrei seri dubbi se non arriva un'asteroide che scompagina il tutto, questi non riescono neanche ad eliminare quei debiti che i vari governi hanno l'uno con l'altro..

piccolo es la Francia ha un tot di btp nostri, noi abbiamo i suoi e quelli greci,tedeschi,ecc. ecco  eliminare in modo omogeneo una parte di questi.porterebbe ad un avanzo di alcuni miliardi l'anno e mica solo per noi ma per tutti .Francia e Germania in primis essi sono imaggiori detentori dei debiti comunitari come percentuale..
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saluti

8 mar 2013

Basta Euro

Ipotesi : a) governo minoranza pd b) governo tecnico aperto ai 3 gruppi (gruppi no movimenti) c) governo di coalizione chi può immaginare quale sarà la reazione del mercato ? d) nessuna soluzione duratura, nuove elezioni entro fine anno. Beh, se siamo arrivati a fine anno sulla base di quanto accaduto nel 2012, con una nuova manovra che ci sta aspettando di almeno 15 miliardi la borsa è sicramente scesa (secondo il mio punto di vista). Una certezza (mia) che non abbiamo altra change che cavalcare il toro, farcene un baffo dei trattati ed uscire dall'euro. Il cambio non può farlo 1 a 1 - 1 euro = 1000 lire. Mettiti dalla parte di chi ha acquistato materie prime per la trasformazione, merci per la vendita, etc... non puoi pretendere che abbiano pagato 1 euro = 2000 lire e poi vendano il loro prodotto ad 1 euro = 1000 lire. Vorrebbe dire un'inflazione immediata del 100% Il pensionato con 500 euro = 500.000 lire che deve comprare un prodotto che gli costa il 100% in più. Il cambio deve essere simile a quello di entrata : 1 euro = 2000 lire. Poi sarà l'imprenditore a valutare i costi di produzione e vedrai che troverà il sistema di vendere il suo prodotto a 1950 lire e non 2000 lire. Abbassa l'ipotetico margine di guadagno, aumenta le quantità di vendita, aumenta il profitto totale. E' sempre stato questo il calcolo. La banca d'Italia ritorna a stampare moneta. Stampa e paga i debiti alle aziende. Non sto a riscrivere quanto scritto in passato sui benefici. Nel contempo è chiaro che lo Stato deve contenere i costi. Le 2 voragini sono la spesa sanitaria, le pensioni. E qui ci vogliono 2 persone con i contro-cojoni e potere illimitato e non sindacabile. Esempio : unico centro di acquisto materiali. Parametri fissi di retribuzioni. Limiti massimi alle retribuzioni dei dirigenti (ma massimi reali). Niente benefit.....etc.... Sulle pensioni, ricalcolo di tutte le pensioni con il metodo contributivo, limite massimo a 100.000.000 di lire annue, apposito organismo derivante dalla GdF per il controllo di tutte forme di assistenzialismo (tipo invalidi civili ed accompagnamenti), ....etc.... Poi intervento sui costi della politica...e la cosa migliore sarebbe abolire tutti i costi gravanti sullo stato. La politica la si fa presentando delle proposte ai cittadini e raccogliendo i loro oboli. TdS. Come ho già scritto. Abolizione delle contrattazioni. Un titolo viene sottoscritto e portato a termine. Ci saranno sottoscrittori che necessitano del capitale investito anticipatamente ? Ci sarà lo Stato a rimborsare quei sottoscrittori. (toglie i titoli dal mercato e stampa moneta, troppo facile dite ?) Praticamente è una rivoluzione. Bisogna essere pronti a gestire un qualcosa di nuovo e probabilmente anche pericoloso, ma senza ricorrere alle buffonate di un giullare. Ragazzi....anche la finanza dovrà darsi una regolata e perdere certi privilegi Comunque se Vi sembra che abbia scritto una sproloquio, basta proporre una soluzione alternativa ........concreta.

21 gen 2013

CURIOSITA'

Correva l'anno 1995 quando Cliff Arnall, un matematico dell'Università di Cardiff nel Galles, dopo essersi chiesto quale fosse il giorno più deprimente dell'anno, si prese la briga di calcolarlo è arrivò persino a individuarlo con certezza: si trattava del terzo lunedì di gennaio.

Il calcolo deriva da molteplici fattori, tra cui le condizioni del tempo (di solito in questo periodo pessime), il livello del conto in banca (che in questo periodo risente delle spese natalizie e dei rincari del nuovo anno), i buoni propositi di inizio anno regolarmente disattesi, il basso livello motivazionale dovuto all'anno già iniziato senza vedere miracolosi cambiamenti.
Per non parlare del livello di luce del sole tendente per molte ore al buio e che influenza negativamente l'umore tramite vitamina D, melatonina e serotonina.

A U G U R I !!!!!!!

20 gen 2013

S V E G L I A A A A A A

Qualcuno la pensa come me.........e Voi cosa ne pensate ?

Sbagliano coloro che pensano che Monti aspiri di nuovo a Palazzo Chigi.

 Il suo vero obiettivo è il Quirinale, da cui attuare meglio e più autorevolmente il progetto di de-industrializzazione e impoverimento della società italiana (funzionale alla creazione di manodopera europea a basso costo, allo shopping di aziende e assets italiani da parte di amici e amici degli amici titolari di vari fondi di investimento sovra-nazionali, alla sostituzione della democrazia parlamentare con la tecnocrazia oligarchica ) magari manovrando qualche servizievole burattino (ce ne sono tanti disponibili) come presidente di un consiglio dei ministri direttamente commissariato da UE e BCE.

19 gen 2013

GLI SPECULATORI

che controllano i Governi democraticamente eletti dal Popolo (che non è più sovrano)
Siamo delle marionette in mano a questi disfattisti......e non aggiungo di più.

"Questo è l’elenco degli azionisti di bankitalia, BCE e Federal reserve.
Il quadro è completo sarete sicuramente in grado di tirare le conclusioni su questa terza guerra mondiale combatutta a colpi di finanza.

AZIONISTI BANKITALIA

- GRUPPO INTESA 27,2 %                    (passera)
- GRUPPO SAN PAOLO 17,23 %
- GRUPPO CAPITALIA 11,15 %
- GRUPPO UNICREDITO 10,97 %      (goldman)
- ASSICURAZIONI GENERALI 6,33 %
- INPS 5,0 %
- BANCA CARIGE 3,96 %
- BNL 2,83 %
- MONTE DEI PASCHI DI SIENA 2,50 %
- CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE 1,85 %
- RAS 1,33 %
- GRUPPO LA FONDIARIA 2,0 %
- GRUPPO PREMAFIN 2,0 %

AZIONISTI DELLA BCE BANCA CENTRALE EUROPEA

Banca Nazionale del Belgio (2,83%)
Banca centrale del Lussemburgo (0,17%)
Banca Nazionale della Danimarca (1,72%)
Banca d’Olanda (4,43%)
Banca Nazionale della Germania (23,40%)
Banca nazionale d’Austria (2,30%)
Banca della Grecia (2,16%)
Banca del Portogallo (2,01%)
Banca della Spagna (8,78%)
Banca di Finlandia (1,43%)
Banca della Francia (16,52%)
Banca Centrale di Svezia (2,66%)
Banca Centrale d’Irlanda (1,03%)
Banca d’Inghilterra (15,98%) (Non ha l’euro)
Bankitalia (14,57%)

AZIONISTI DELLA FEDERAL RESERVE

Rothschild Bank di Londra
Kuhn Loeb Bank di New York
Warburg Bank di Amburgo
Israel Moses Seif Banks d’Italia
Rothschild Bank di Berlino
Goldman, Sachs di New York
Lehman Brothers di New York
Warburg Bank di Amsterdam
Lazard Brothers di Parigi
Chase Manhattan Bank di New York

Tutte le banche azioniste della federal reserve controllano attraverso le loro compartecipazioni tutte le banche centrali dell’unione europea.

Un esempio:
Goldman Sachs è il maggior azionista di unicredit che è a sua volta azionista di bankitalia che possiede un pezzetto della BCE.

Chi controlla l’emissione del denaro controlla ogni aspetto della vita politica-economica-sociale delle nazioni.

Sono le banche a governare il mondo non i governi democraticamente eletti.

Altro esempio :

Mario Monti, Romano Prodi, Mario Draghi, Visco sono tutti uomini di Goldman Sachs e anche membri del potentissimo Gruppo Bilderberg, membro del Bilderberg lo era anche l’ex ministro dell’economia Tremonti.

La teoria della cospirazione non è un delirio paranoico e queste non sono semplici coincidenze, questo è il sistema!