16 set 2011

Eccoli qui "gli umanitari bombaroli"

Ho trovato questo articolo interessante :

"In Libia comincia a delinearsi lo scenario futuro inerente i contratti per lo sfruttamento delle risorse petrolifere e l’ aggiudicazione degli appalti inerenti la ricostruzione post-bellica.

Libia economia e corruzione :
Sebbene nei giorni scorsi i rappresentanti libici sollecitati dai nostri politici avevano garantito che i contratti in essere sarebbero stati confermati, oggi il governo provvisorio libico ha dichiarato che gli alleati stranieri nella guerra, avranno la priorità per quanto riguarda i futuri contratti con il paese nordafricano e ha avvisato che alcuni dei contratti esistenti saranno rivisti per motivi di corruzione.

Il presidente del Consiglio Nazionale Transitorio, ha parlato in conferenza stampa con il primo ministro britannico David Cameron e il presidente francese Nicolas Sarkozy, la cui visita congiunta è stata la prima di leader occidentali dalla caduta di Gheddafi.

Abdel Jalil ha dichiarato che “come fedeli musulmani noi mostreremo apprezzamento per gli sforzi compiuti dai paesi amici e loro avranno la priorità in un quadro di trasparenza”.

Jalil ha anche spiegato che i contratti esistenti firmati con il governo di Gheddafi saranno rivisti per via della corruzione, segue il testo della dichiarazione rilasciata :
“I contratti precedenti li abbiamo rispettati, tutti i contratti legittimi. Questo comporta una revisione dei contratti contaminati da corruzione finanziaria. Come membro del precedente governo so bene che questi prezzi erano superiori a quelli utilizzati a livello globale”.

Questa dichiarazione, pur non dicendo apertamente molto, lascia sotto intendere che i contratti firmati dal regime di Gheddafi, erano gonfiati e risentivano della particolare attenzione verso gli interessi personali del colonnello e delle aziende straniere a scapito di quelli del popolo libico.

Se tanto mi dà tanto, a prescindere dalle modalità che verranno attuate per la verifica dei contratti, non si può nascondere, che la preoccupazione, per le aziende italiane che hanno forti interessi in Libia dovrebbe cominciare a salire.

Questo in virtù delle trattative passate intercorse tra Berlusconi e Gheddafi, inerenti non solo l’ aspetto istituzionale del capo del consiglio italiano, ma anche quello imprenditoriale. Aspetto, che ha portato Berlusconi ad instaurare trattative per l’ aggiudicazione dello sfruttamento delle risorse libiche, basato più sul volemose bene che non tramite trattative economico – commerciali vere e proprie.

A questi, che potrebbero sembrare solo vaneggiamenti di un povero blogger, va aggiunto un dato di fatto, domani i leader di Francia E Gran Bretagna, saranno in visita in quel di Tripoli, dove guarda caso c’è anche un esponente della diplomazia USA.

L’ agenzia di stampa che riporta tale indiscrezione, titola : Sarkozy e Cameron: I due leader europei vanno ad incassare dividendi economico-petroliferi dell’impegno politico-militare.

Libia nuovi partner economici :
Per non sapere ne leggere ne scrivere, mi sembra che non ci siano dubbi sui concetti inseriti appena sopra.

É comunque ben chiaro, che finito il conflitto, le diplomazie degli stati che credono di aver diritto di prelazione, per l’ aiuto prestato durante la “rivoluzione”, non stanno perdendo tempo e cominciano a pressare il leader del CNT, per vedersi riconoscere tramite contratti economici lo sforzo militare compiuto per “liberare” la Libia dalla tirannia di Gheddafi.

Inutile specificare come a far gola siano lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e l’ aggiudicazione di appalti per ricostruire la Libia.

I leader di Francia ed Inghilterra, andranno a raggiungere il sottosegretario agli esteri USA Jeffrey Feltman già presente sul posto.

Il Consiglio nazionale di transizione ha affermato pubblicamente che favorirà gruppi provenienti da Paesi che più hanno appoggiato la rivolta, ammiccando così – oltre che a Francia e Gb anche a Usa e Qatar.

Oltre a questi paesi, un altro posto di rilievo nelle trattative economiche della futura Libia, dovrebbe ottenerlo la Turchia grazie all’aiuto prestato ai feriti.
A tal proposito il leader del governo transitorio libico ha auspicato ritorno delle imprese turche, Ankara del resto, rimane un partner storico nell’ ambito della secolare presenza dell’ impero ottomano.

Nel frattempo gli istituti di credito – Central Bank of Libya, Libyan Foreign Bank, Libyan Investment Authority, Libyan Africa Investment Portfolio, potranno riprende l’uso di fondi e asset.

In poche parole da queste notizie, si nota come :
Nelle dichiarazioni rilasciate non venga mai citato un rappresentante italiano o l’ Italia stessa.

Non è stata spesa una parola per gli sforzi economici fatti dall’ italia nei confronti della Libia, tramite gli accordi sottoscritti tra il governo italiano e l’ Ex-governo libico, quasi a stendere un velo pietoso, su quello che è stato un passato pieno di corruzione e interessi personali.

Nessun commento:

Posta un commento